Recita un vecchi adagio popolare ” Mentre il medico studia, l’ammalato muore”.
Ed infatti a Sorrento sta morendo la sete di giustizia dei cittadini e la fiducia verso le Istituzioni, lente o addirittura incapaci ad intervenire, per bloccare la deriva politico-amministrativa che sta caratterizzando in negativo, la nuova Amministrazione comunale.
Contributi a tutti, a comunicatori ufficiali e non, per gestire o bloccare l’informazione (dell’acquisizione al patrimonio comunale di un vastissimo complesso abusivo, nessuno ne ha parlato), con predilizione agli amici degli amici, per spettacoli musicali e non, convegni troppo spesso di basso interesse culturale e divulgativo, premi vari, mostre ed addirittura, grossi contributi a più riprese alla “Fondazione Sorrento” (braccio operativo del Comune, hanno- a quanto si dice- già prosciugato il “tesoretto” di oltre sei milioni di euro ricavati dalla tassa di soggiorno.
Il tutto con una “Giunta” ed un Consiglio comunale di cui ne fanno parte – secondo le contestazioni evidenti e provate da Michelangelo Scannapieco -, Assessori e Consiglieri con “incompatibilità” soprattutto per eclatanti abusi edilizi e non.
Ecco quindi come “Spes, ultima dea”, in attesa che “la Montagna vada a Maometto” una “lettera aperta a Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli per “segnalare le innumerevoli attività di abusi ed illeciti che si consumano al Comune di Sorrento”.
” Gli illeciti al Comune di Sorrento – scrive Michelangelo Scannapieco – sono diventati enormi e nè il sindaco nè il Segretario comunale prendono gli opportuni provvedimenti del caso, quasi a dimostrarsi non solo omertosi, ma direi quasi a coprire i reati de quo”.
“La Magistratura indaga alacremente – conclude Scannapieco – e il Procuratore Capo del Tribunale di Torre Annunziata, conosce bene i fatti e le situazioni che li hanno determinato”.
Segnalazioni gravissime, a carico anche di rapresentanti dello Stato, che da sole, in altri tempi ed altri contesti sociali, avrebbero scatenato un cataclismo politico-amministrativo.