Michelangelo Scannapieco aveva visto bene e segnalato con coraggiosa e dettagliata precisione enormi abusi edilizi in due strutture alberghiere della città, facenti parte del patrimonio acquisito o di famiglia di due protagoniste della vita politica del comune sorrentino, un assessore ed un consigliere di mggioranza.
Abusi da far rabbrividire speculazioni edilizie e principesche ville familiari di clan camorristici nell’hinterland napoletano, perpetrati in anni di assoluta mancanza di controlli da parte di gran parte delle Istituzioni e oggetto, in parte, quando pescati con le mani nel sacco, di improponibili condoni suggeriti da tecnici acquiescenti.
All’Albo pretorio del Comune di Sorrento è comparso il prospetto di sintesi a cura del Comando di polizia Municipale, inviato al Segretario generale del comune su abusi accertati in via Nastro Verde, n. 25 in una struttura edilizia di proprietà della famiglia di un Assessore comunale. Si comincia dal piano terra con piazzale pavimentato per oltre 400 metri quadrati ad una struttura ombreggiante in profilati metallici ad un locale in muratura alla realizzazione di volume al piano interrato di circa 150 metri quadri, alla realizzazione di un’intecapedine al primo piano con apposizione di pavimentazione in piastrelle sul terreno di circa 220 metri quadrati ad un manufatto (tre camere), rampe di scale in muratura al lato est con piccolo localino tecnico e camminamento pavimentato al lato ovest”.
In un altro albergo, famosissimo per aver ospitato personaggi del mondo politico e non, durante avvenimenti di portata nazionale, affacciato direttamente sul mare e magicamente incastonato nel famoso costone tufaceo ( da tempo formaggio Emmentaler), di proprietà della famiglia di un consigliere comunale di maggioranza i rilievi mossi dal comando di polizia municipale parlano di grossi “silenzi -assensi” dalla costruzione ai giorni nostri. Per non entrare nei dettagli di quanto relazionato (ci vorrebbero più fogli di giornale) ci limitiamo a trascrivere i punti principali della relazione finale su ampliamenti volumetrici delle camere, seminterrati, ampliamenti terrazzini: “Le opere descritte sono state realizzate in assenza di idoneo titolo abilitativo, in assensa di autorizzazione paesaggisitca, in assensa di denuncia di lavori strtuurali,. Parte della consistenza immobiliare del complesso albeghiero risulta tuttora non legittima in quanto esclusa dala concessione edilizia in sanatoria e dichiarata oggetto di condono”.
Relazioni incredibili, in una penisola sorrentina dove ai semplici mortali non è concesso sbagliare, pena confisca o demolizione e dove, come in questo caso ai potenti del paese è concesso anche di sedere sui banchi comunali con potere di vita e di morte sui cittadini. La parola al Sindaco ed al Segretario comunale garante dello Stato.