Un uomo buono e non è una frase di circostanza, ha lasciato la comunità di Sant’Agata, la sua famiglia, a cui era legato da un amore viscerale, per raggiungere in cielo, in Paradiso, le persone care che l’hanno preceduto, gli amati genitori, la mamma Olimpia Amura, il papà Antonino, il fratello Aldo, la sorella Anna.
Michele Insigne, giovanissimo (i suoi genitori gestivano l’albergo ristorante ‘O Sole Mio), lo troviamo ad Ancona, nel 1965, ospite dello zio Cataldo Amura, cuoco dello Stato Maggiore della Difesa della Marina Militare (era furiere su un sommergibile al comando dll’Ammiraglio Birindelli miracolosamente emerso dopo essersi incagliato in profondità a Tobruk) e, successivamente, in organico in una famosa pasticceria anconetana dove apprese i segreti del mestiere.
Rientrato nella sua Massa Lubrense, divenne il pilastro principale della “cucina” nell’albergo di famiglia, portando la struttura a livelli altissimi.
Legatissimo alla famiglia, alla moglie Angela, le figlie Flavia, Lina e Marianna agli adorati nipoti Alessia, Mira, Rosaria, Cristiano, Michele e Swarmi, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita tra gli affetti familiari e la compagnia dei nipoti a cui era particolarmente legato.
I funerali, oggi pomeriggio alle ore 17.00 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sant’Agata.
Un abbraccio particolare da parte nostra ( io l’ho avuto come carissimo amico negli anni giovanili), alla figlia Marianna, ai fratelli Tiberio e Salvatore alla famiglia che l’amava tanto ed a cui ha lasciato un testimone di onestà, amore per il lavoro e per il suo paese natio.