San Luigi a Sorrento
( a cura di Giuseppe Lotito) . L’Arciconfraternita del Rosario festeggia oggi, 21 giugno, San Luigi, gemma della Compagnia di Gesù: alle ore 19.00 Padre Eraldo Cacchione, figlio dello stesso Ordine, offrirà la Celebrazione Eucaristica.
La statua di San Luigi custodita dal Sodalizio del Rosario è segno della storica presenza dei gesuiti nel territorio sorrentino. Essa è molto risalente: dal 1637 al 1777 presso la Villa “La Cocumella”, oggi un rinomato albergo; dal 1834, per alcuni lustri, presso il Convento di San Vincenzo (oggi Villa Tritone), dove aveva sede anche la Confraternita del Rosario prima di trasferirsi nella chiesa dei Santi Felice e Bacolo.
Eraldo Cacchione S.J. si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano ed è stato ricercatore in Diritto Penale all’Università degli Studi di Genova. Dopo gli studi teologici si è occupato di scuola, facendo esperienze nel campo dell’insegnamento e della pastorale scolastica nei collegi gesuiti di Roma, Napoli, Milano e San Francisco. Attualmente è il responsabile della pastorale scolastica dei gesuiti e si occupa della pastorale dei Rom a Scampia.
La sua presenza a Sorrento questa sera è motivo di grande gioia per l’Arciconfraternita, come ha dichiarato il priore Carlo Incoronato.
“La storia di Padre Eraldo, che ha abbandonato la carriera forense e accademica per diventare un umile sacerdote di Scampia – sostiene il priore – mi ricorda quella del giovane San Luigi che si ‘convertì dal mondo a Dio’ abbandonando la sicura carriera nobiliare per servire i più poveri.
Per questo sono davvero entusiasta, insieme a tutti i confratelli, di poterlo accogliere nella nostra chiesa, sicuro che la sua visita porterà abbondanti frutti spirituali a tutti coloro che vorranno partecipare alla celebrazione di questa sera”.
Carlo Incoronato dichiara ancora: “San Luigi morì nel 1591 come un vero martire della carità mentre aiutava i malati di peste; lo pregheremo affinché allontanati definitivamente ogni morbo dalla nostra terra, di cui è protettore con tutto il Meridione d’Italia.
Giovanni Paolo II lo definì ‘un eroe della carità fraterna’: lo supplicheremo anche di far terminare questo tremendo conflitto alle porte d’Europa”.