Una volta la classica cartolina di Sorrento era rappresentata dalle originali carrozzelle con tanto di cavallo addobbato con bardature multicolori risalenti ai fasti del Grand Tour.
Oggi a rappresentare la decadenza della immagine della piazza principale della Città capitale del turismo internazionale in Campania, ci pensa la presenza quotidiana del furgone della polizia municipale, a ridosso della statua del Santo Protettore, a “macchiarne” l’immagine, fotografata da turisti di tutto il mondo.
Una sorta di “attenti al lupo” che continua a mordere solo a chiamata (vedi piazza Andrea Veniero, mentre la discesa di via Fuoro con la cacciata di motorini viene usata da auto dei soliti “autorizzati”) o un segnale di pericolo tipo il teschio usato come simbolo per sostanze pericolose o alta tensione.
Eppure a pochi metri c’è uno stallo riservato ai mezzi di Polizia!.
“Fai quello che dico io ma non quelo che faccio io”, recita un vecchio adagio a proposito di preti “disobbidienti”.