Ambiente. A Sorrento parte il progetto “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini”
Sperimentare e creare una nuova procedura tecnico-organizzativa ed amministrativa per lo sviluppo di una filiera innovativa dei rifiuti marini, che possa anche favorire la protezione e la conservazione delle risorse biologiche marine in modo stabile, duraturo ed organizzato.
E l’obiettivo del progetto “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini”, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del Programma Operativo afferente al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca 2014-2020, che vede in campo il Comune di Sorrento.
Ispirandosi ai modelli di economia circolare attualmente utilizzati in altri contesti territoriali, e focalizzandosi su alcune categorie specifiche di rifiuti, nel dettaglio, le reti da pesca e le bottiglie di Pet – il progetto prevede la definizione di una serie di soluzioni innovative per la costruzione di una filiera efficiente ed efficace.
“Contemporaneamente l’iniziativa incentiva la promozione della qualità delle produzioni locali – spiega il presidente del consiglio comunale, Luigi Di Prisco – attraverso il miglioramento della presentazione e dell’imballaggio dei prodotti della pesca e l’uso di materiali compatibili con la tutela dell’ambiente marino”.
Il progetto vede in campo il Consiglio Nazionale delle Ricerche e le seguenti organizzazioni dei pescatori: UNCI – Federazione Regionale della Campania, Federpesca – Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca, Confcooperative – FedAgriPesca Campania, AGCI Regione Campania, LEGACOOP Agroalimentare, Coldiretti – Impresa Pesca, Associazione AICS C. P. Napoli, Assoutenti Campania APS e Associazione di volontariato Hippocampus.
“Proprio la scorsa settimana, che ha visto oltre all’approvazione della partecipazione del Comune di Sorrento a questo importante progetto anche la riconferma del riconoscimento della Bandiera Blu per le nostre spiagge, è stata approvata la Legge Salvamare, che disciplina proprio le modalità di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e di quelli raccolti durante attività di pulizia – commenta l’assessore Valeria Paladino – Il provvedimento normativo parla anche di educazione ambientale e campagne di sensibilizzazione e di pulizia, aspetti fondamentali, su cui abbiamo lavorato molto”.
Il contributo da parte del Comune di Sorrento consiste nel mettere a disposizione l’organizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti provenienti dallo svolgimento dell’attività di pesca professionale e non prevede spese a carico degli enti partecipanti. Le attività relative allo smaltimento ed all’organizzazione dei punti di raccolta saranno assicurate dalla società Penisolaverde.