Domenica 6 marzo, presso l’incantevole “Sala Barozzi” della “Fondazione Istituto dei Ciechi” di Milano, lo scrittore napoletano Giuseppe Petrarca ha avuto l’onore di ricevere il “Premio Logos Cultura” per il suo ultimo romanzo “Notte nera”, nell’ambito del “Gran Galà della Letteratura Italiana” del “Premio Letterario Milano International”. Il prestigioso Premio punta a celebrare la città di Milano quale crocevia internazionale di cultura, arte, moda, stili di vita. Il Premio nasce da un’idea dello scrittore Roberto Sarra, nell’intento di creare una kermesse che fosse in grado di abbinare la grande tradizione letteraria italiana ed europea al dinamismo contemporaneo. Per questo il Milano International si caratterizza da sempre per la scelta di essere al tempo stesso popolare e aperto a tutti, anche a nuovi talenti emergenti, ma nel contempo riferito ai personaggi che hanno fatto grande la tradizione culturale italiana e internazionale. Commenta Petrarca, molto sensibile, quale attivista da anni di Medici senza Frontiere, al drammatico scenario di guerra che avvolge l’Ucraina: “Mai come adesso, proprio la cultura, che è memoria del passato, deve rappresentare la nostra via di salvezza e darci quel coraggio che manca. L’emozione del Premio si fonde, allora, con la preoccupante trepidazione per la sorte di tanti innocenti che stanno soffrendo in questo assurdo conflitto”. Il romanzo, pubblicato da Homo Scrivens per la collana Dieci, racconta l’incontro del mitico commissario Cosimo Lombardo, ricoverato in ospedale dopo essere entrato in coma, ferito in un conflitto a fuoco nell’ultima pagina del precedente capitolo della saga, e della compagna Carla, col mistero del fine vita, tra malati terminali e mani ferine che si arrogano il diritto di negarne la dignità di persona. Dall’avvincente e profonda narrazione emergono, nella loro lacerante contraddittorietà, i temi dell’eutanasia, del giudizio, della relatività del bene e del male. Il titolo fa riferimento al fatto che i delitti della vicenda si svolgono ammantati dall’oscurità della notte, ma anche al momento buio della storia dell’umanità, travolta dai fumi neri della pandemia e della guerra. L’ennesimo riconoscimento si aggiunge al plauso unanime, di critica e di pubblico, che sta ricevendo la fortunata serie del Commissario Cosimo Lombardo, caratterizzata dalla natura di “medical thriller”, una tradizione di noir a tematica sanitaria molto coltivata all’estero, ma di cui in Italia Petrarca resta il massimo esponente. Altra peculiarità delle sue opere- i precedenti testi della saga sono “Inchiostro rosso. La prima indagine del commissario Lombardo”, “Corpi senza storia. Un’indagine del commissario Lombardo”, “L’avvoltoio”) è la scelta di usare la trama e il giallo come sfondo e pretesto su cui innestare problemi e riflessioni di forte impatto sociale e civile, evidenziando piaghe, mali, ingiustizie, sofferenze e condizioni di vita precarie delle classi più svantaggiate, guardate dalla loro prospettiva, aspetto che le fa assurgere alla dignità di “nuovo romanzo sociale”. Proprio nello spirito del Premio Milano International, che vuole confrontare tradizione e innovazione, la scrittura di Petrarca si accosta a Grandi Maestri come Sciascia per la valenza etica e Pirandello per lo smascheramento dei mille volti di ciò che non è mai come appare.
Carlo Alfaro