Un “giallo” con difficile scoperta dell’eventuale colpevole di abusi edilizi sull’isola d’ Isca, venduta in “religioso” silenzio dagli eredi di Eduardo De Filippo ad un gruppo di imprenditori positanesi. A quanto si apprende, questa mattina una dei funzionari della Soprintendenza Archeologica di Napoli, accompagnata dai Carabinieri è sbarcata sull’isolotto buen ritiro dell’ultimo Pulcinella per verificare probabili lavori in corso. Come è noto malgrado l’esistenza di importanti testimonianze della presenza di un villa romana sull’isolotto la soprintendenza non aveva espresso nessun vincolo sull’isola tanto da essere esclusa dal “diritto di prelazione” al momento del’acquisto.
Come si ricorda agli eredi De Filippo nel mese di agosto del 2021 fu rilasciata autorizzazione paesaggistica dal comune di Massa lubrense (pochi mesi prima della vendita) con l’assurdo “silenzio assenso della Soprintendenza, per l’effettuazione di lavori sull’isolotto .
Del tutto fu fatta dettagliata denuncia di Associazioni del territorio (Movimento civico Conta Anche tu”, “la Grande Onda”, Cittadinanza Attiva”), alla Procura della Repubblica, alla Soprintendenza archeologica ed ai Sindaci del Comitato di Gestione dell’Area Marina “Punta Campanella” (l’unico Ente invitato ad esprimere il “diritto di prelazione”, reso noto dopo un mese dal ricevimento!).
Qualcosa con velocità fuori dal comune si sta muovendo. Oltre alle indagini in superficie sono in tanti a chiedere anche ispezioni subacque per l’esistenza di un lunghissima grotta sommersa ricca di stalattiti da “vincolare” assolutamente.
Con preghiera di astenersi dal copiare.