SORRENTO, MICHELANGELO SCANNAPIECO SI CONFESSA : COMBATTO CONTRO LE INGIUSTIZIE
E’ da tempo che abbiamo sposato la causa di Michelangelo Scannapieco, il coraggioso cittadino che con tenacia e determinazione frutto di angherie subite sta scoperchiando la pentola del presunto malaffare al comune di Sorrento.
Oramai è diventato il paladino dei deboli, il portavoce di chi per paura delle solite ritorsioni non parla.
Si è esposto e si espone nel quotidiano. In tanti cercano di screditarlo agli occhi della popolazione.
Con la franchezza di sempre ha deciso di pubblicare una lettera autografa dove spiega il perchè delle sue denunzie (tutte firmate), della sua lotta senza quartiere a chi secondo lui è l’artefice della maggior parte dei “soprusi” patiti spesso dai suoi concittadini per avere ciò di cui hanno diritto.
UN CHIARIMENTO DOVEROSO E UN APPELLO AI MIEI CONCITTADINI E AMICI
Da tempo, come è ampiamente noto, sto combattendo con tutte le mie energie una dura battaglia contro i tanti abusi edilizi rimasti impuniti e contro le mele marce che si annidano negli uffici tecnici del Comune.
Ed è altrettanto risaputo che per anni ho dovuto subire, io come tanti altri, soprusi e vessazioni da parte di colui che ho soprannominato “mister cinquemila” facendo chiaramente riferimento alla tariffa che imponeva per svolgere anche il più banale dei compiti che gli erano stati assegnati.
Quando finalmente ho deciso di non voler più sopportare i ricatti e le continue richieste, sempre più onerose e mi sono ribellato, l’ho fatto con piena consapevolezza, perfettamente cosciente dei miei errori, delle mie colpe, per le irregolarità in cui ero incorso e delle difficoltà che avrei dovuto affrontare e che ancora devo fronteggiare, giorno dopo giorno, con grande fatica e sofferenza mia e della mia famiglia.
Ma tutto ciò non mi ha fermato perché, ci tengo a farlo sapere pubblicamente, non sono mosso dall’ambizione di far carriera politica, né tantomeno le mie azioni sono alimentate da intenti vendicativi contro alcuno, né, infine, è mia intenzione sparare a zero contro tutti, sperando in un salvifico e scriteriato “tanto peggio tanto meglio”.
Non ho mai fatto il tifo o parteggiato per uno o per l’altro personaggio pubblico sorrentino. Rispetto e ammiro tutti coloro che assolvono al loro mandato nel rispetto e nell’interesse di tutti e, al contrario sono un fiero avversario – ritengo come tutti i cittadini onesti – di quelli che approfittano del loro ruolo e della posizione occupata per trarre vantaggi personali o per favorire parenti e amici
Nelle ultime settimane, tuttavia, il campo di battaglia si è spostato ai “piani alti” anche a causa delle continue segnalazioni anonime che mi vengono recapitate nella cassetta della posta. Con tale inedito mezzo sono stato messo a conoscenza di abusi edilizi di entità inaudita, perpetrati da amministratori comunali, ex amministratori, dai loro congiunti, da “altri potenti” e persino da giornalisti locali che per mestiere dovrebbero, invece, agire “da cani da guardia”. Segnalazioni che, come mio dovere, ho subito girato alla Segretaria dottoressa Morgera e al Comandante dei Vigili dottoressa Russo..
È come se si stesse scoperchiando una volta per tutte un vaso di Pandora. Emerge, infatti, sempre più nitidamente un vero e proprio “sistema” che collega e tiene saldamente avvinti una ristretta cerchia di uomini che contano ai quali è consentito di operare senza regole, mentre a tutti gli altri è richiesto di subire, di sottostare al pagamento di “prebende” anche quando essi richiedono solo di esercitare i loro legittimi diritti.
Sono sicuro, perciò, che mi si vorrà far pagare tutto questo perché ho osato smuovere le acque, disturbare i manovratori. E i primi concreti segnali mi sono già arrivati chiaramente: verifiche iterate e superflue, una denuncia per l’esilarante episodio dello scoppio di quattro innocui petardi, in piena nottata in una piazza deserta, del quale sono stato accusato senza alcuna prova, l’aggressione verbale con l’uso di termini gravemente offensivi che ho dovuto subire meno di un mese fa.
Ovviamente non intendo fermarmi e chiedo perciò la solidarietà e l’appoggio morale dei tanti sorrentini onesti, affinché le calunnie e le nefandezze che sicuramente mi vomiteranno contro non facciano dubitare alcuno dell’onestà delle mie azioni e della verità dei fatti che denuncio. Solo così saremo in grado tutti noi, non io solo, di vincere questa battaglia e di abbattere definitivamente questo sistema infame.
MICHELANGELO SCANNAPIECO