SORRENTO: MICHELANGELO SCANNAPIECO ALZA IL TIRO. CON UN CORPOSO ESPOSTO DENUNZIA , “SVELA” UN’ALTRA ATTIVITA’ CON PRESUNTI ABUSI, FUORI REGIONE, DI UN NOTO FUNZIONARIO COMUNALE
Un film mai visto. Un thriller – suspense da far invidia al migliore Hitchcok, con un finale ancora non scritto ma da far tremare il palazzo di Città per l’allargarsi a macchia d’olio con il coinvolgimento di politici e familiari degli stessi soprattutto nel campo degli abusi edilizi.
Una “questione” come si ama definire in gergo, tra un cittadino ed il suo presunto “estorsore”, che sta appassionando ed incuriosendo parte della popolazione fedele al motto “la legge è uguale per tutti”, molti”beneficiari” dei presunti favori edilizi, parte dei rappresentanti della stampa locale, amanuensi compresi, preoccupati di poter perdere prebende varie per lo schierarsi dall’una o dall’altra parte.
Michelangelo Scannapieco, più moschettiere che guascone dei giorni nostri, da tempo coraggioso accusatore di un noto architetto del comune di Sorrento per numerosi, presunti, reati riguardanti la sua attività, soprattutto nel compo edilizio e nel rilascio di autorizzazioni, ha presentato, dopo la lettera-denuncia inviata al Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, cittadino onorario di Sorrento, l’ennesima circostanziata denuncia di presunti abusi, questa volta edilizi, del famoso architetto.
Le accuse, circostanziate, corpose ( si parla di un dossier di ben 240 pagine con dieci allegati, travalicano i confini sorrentini ed addirittura qualle regionali ed investono Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi, la Commissione Prefettizia Straodinaria presso il comune di Ostuni, il responsabile della Commissione Trasparenza e Corruzione presso il Comune di Sorrento, all’Ordine degli Architetti di Napoli.
Entrando nel merito dell’esposto-denuncia , Michelangelo Scannapieco, descrive l’acquisto di due immobili, da parte dell’architetto sorentino e di sua moglie, ad Ostuni, in provincia di Brindisi. Il primo , un appartamento di cinque stanze trasformato in “Villa con piscina”, pubblicizzato su un dominio internet con foto diverse dall’originaria struttura, ed un’altra unità immobiliare, chiedendone la regolarità degli interventi realizzati (piscina, asseverazioni tecniche di uno dei proprietari, congruenza dei prezzi pagati (fuori mercato) e in un caso ” addirittura illogici poichè largamente inferiori al valore catastale acquistati, per di più richiedendo di pagare un’imposta di registro maggiore del dovuto” .
Un “marcamento ad uomo”, da parte di Michelangelo Scannapiec in cerca di una risposta da parte delle Autorità, Comune di Sorrento compreso, che tardano ad arrivare.