SORRENTO: MALACOCCOLA, AL COMUNE APPARE UNA DETERMINA DI RISANAMENTO EDILIZIO
Due pesi, due misure. o meglio la bilancia della giustizia, il simbolo appunto della giustizia dentro e fuori delle aule dei tribunali, noto fin dall’antichità (presso i Greci era la dea che proteggeva i giusti e puniva gli ingiusti) che oscilla pericolosamente in un lato. .
Al realizzatore di un vero e proprio villaggio turistico. resort o fattoria a seconda della pubblicità, per lo più abusivo, sanatoria parziale con il solito escamotage tecnico.
La zona e la famosa Malacoccola, zona collinare del comune di Sorrento, affacciata sul golfo di Salerno abbracciando gli isolotti dei Galli, il fiordo di Crapolla con una flora e fauna singolare dalla Macchia mediterranea al Gabbiano corso ed ai Corvi imperiali.
A portare alla luce una vicenda singolare, da “apripista” a centinaia di costruttori abusivi, una singolare determina del Comune di Sorrento, la n. 2019 del 07/12/2018 del Settore antiabusivismo ( si fa per dire) dall’oggetto “ Complesso immobiliare denominato “Fattoria Malecoccola”.Accordo sostitutivo ex art.11 legge 241/!990.
In effetti l’amministrazione comunale dell’epoca fa proprie le richieste dei proprietari del complesso, di condono edilizio, procedendo a “sanare” la maggior parte degli abusi e chiedendo la demolizione di pochi manufatti. Leggi, decreti legislativi ed altro richiamati dal titolare di posizione organizzativa dell’urbanistica e fatti proprio dal dirigente del IV dipartimento con l’avallo del’Amministrazine comunale
Una procedura particolare, auspicata dalla maggior parte dei cittadini sorrentini “colpevoli” di abusivismo edilizio, messa in atto da un tecnico comunale, da tempo oggetto di particolari attenzioni da parte di Michelangelo Scannapieco, alla ribalta delle cronache cittadine, per le continue e clamorose denuncie di presunto malaffare al comune di Sorrento, soprattutto nel compo dell’edilizia.
Sugli “abusivismi” alla Malacoccola ci piace riportare quanto denunciato dal Wwf Terre del Tirreno.
“Sbancamenti di terreno e rocce, – denuncia il Presidente del Wwf, Claudio d’Esposito – tracciati carrabili, manufatti, edifici, piscine e strtuure hanno preso il posto della macchia mediterranea e della natura in un sito di interesse comunitario dove non sarebbe consentito spostare nemmeno una pietra”.