LA SPERANZA DI REALIZZARE LA SPERANZA DI FRANCESCO DE NOTARIS
Nell’ultima telefonata che ho avuto con lui, mentre già da vari giorni era ricoverato nella clinica milanese dove è scomparso giovedì 28 ottobre 2021, Francesco de Notaris mi ha esortato a non dimenticare e non far dimenticare Avere memoria, costruire il futuro, l’opera da lui amorosamente curata, pubblicata da “La Scuola di Pitagora” nel dicembre del 2020.
Sarei tentato di ricordare aspetti della nostra ultratrentennale conoscenza, o aspetti delle nostre conversazioni di varia umanità ad Anacapri, dove sempre veniva in occasione delle Cerimonie del Premio Capri-S. Michele che, nel 2009, nell’ambito della XXVI Edizione, gli assegnò un Riconoscimento per Messaggi per la pace, che aveva scritto con Nicola Capone.
Mi è d’obbligo invece ricordare l’opera che mi ha esortato a non dimenticare.
Conoscendo la concreta realtà di Napoli, la visita di Giovanni Paolo II in questa città, durata dal 9 al 13 novembre 1990, gli rafforzò la volontà di non arrendersi, e la speranza di organizzare e realizzare la speranza di costruire una città migliore.
Fortemente si adoperò affinchè le esortazioni di Giovanni Paolo II ed i pensieri e le riflessioni che avevano suscitato non andassero perduti, anzi fossero ripresi e ripensati. E così chiese ed ottenne da centoquattro “amici, conoscenti, intellettuali” altrettanti contributi, che raccolse nel volume Realizzare la speranza, pubblicato dalle Edizioni Dehoniane nel 1991.
E’ la speranza che lo sostenne quando fu eletto senatore nel 1992. Ma la legislatura durò solo due anni. Poi non fu più ricandidato.
Nonostante amarezze e delusioni, la speranza restò sempre viva in lui, ed avendola nella mente e nell’animo iniziò a frequentare le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, sempre insieme con la moglie Antonia.
Le Assise le avevano iniziate, a Palazzo Marigliano, Antonio Iannello e Gerardo Marotta, con la “convinta adesione” di Alda ed Elena Croce.
Furono sospese con la scomparsa di Elena Croce, avvenuta nel 1994, e riprese da Gerardo Marotta nel 2005.
Si svolgevano la domenica mattina. Vi partecipava “un gruppo di cittadini, tra cui studenti, professori, giuristi, magistrati, medici, ingegneri, architetti, geologi”. Si svolgevano con schiette discussioni ed approfondimenti che alimentavano il non essere indifferenti, il rafforzare la propria coscienza civica, l’essere responsabili del proprio territorio, il dialogare con chi ha posizioni lontane dalle proprie, senza prevaricazioni ed ideologismi.
Spesso svelavano verità che il sistema dominante preferiva tener nascoste.
Delle Assise Francesco de Notaris diventò coordinatore, e come tale ha curato Avere memoria, costruire il futuro, ispirato dalla venuta a Napoli di papa Francesco il 21 giugno 2019.
Nel volume ha riportato testi “che raccontano il passato, che testimoniano il lavoro dei tempi che viviamo e che, in qualche modo, auspicano un futuro migliore, richiamando anche progetti ora realizzati”.
Alcuni sono di persone che ora non ci sono più, e che tuttavia, anche grazie a questi testi, continuano schiettamente a parlarci, invitando ad adoperarci per costruire un mondo migliore. Così come, per questa e l’altra opera per le quali tanto si adoprò, Francesco de Notaris continuerà a parlare, specialmente alla sua Napoli, dove era nato settantasette anni fa.
RAFFAELE VACCA