” Ogni limita ha una pazienza”. La famosa frase del grande Totò trova grande applicazione nella “commedia” in onda da tempo sui social delle penisola sorrentina con “attori” protagonisti di una vicenda con una trama grottesca, del genere poliziesco e politico-amministrativo di una Sorrento che se dimostrati, nasconde aspetti giudiziari gravissimi, denunciati e fino ad oggi, non perseguiti.
Una vicenda, quella del cittadino M.S. che denuncia ormai da tempo il presunto malaffare organizzato e messo in atto a scopo “estorsivo -economico” da un tecnico del comune di Sorrento per il rilascio di autorizzazioni “difficili” da ottenere, di prescrizioni avute grazie ad assenze testimoniali, di gestione personalistica del territorio.
Accuse documentate a detta dell’accusatore nelle sedi giudiziarie ma soprattutto con una”comunicazione” inusuale, a mezzo di striscioni posizionati in tutta la città.
Questa mattina uno striscione riproducente un assegno di cinquemila euro ( sembra la cifra richiesta dal “presunto estorsore” è stato collocato nei punti nevralgici della città di Sorrento: in piazza Tasso, sotto la Basilica di Sant’Antonino, all’ingresso del Comune, in piazza Angalina Lauro ed addirittura all’ingresso del Palazzo di Giustizia.
Una giustizia con i suoi tempi, chiamata in causa spesso dal ricorrente ad oggi senza risposta.
E’ giunto il momento che qualcuno ponga fine a questa sgradevole storia ricordando la dura invettiva di Cicerone “Quosque tantum Catilina abutere patientiam nostra?”.