“Al peggio non c’è mai fine” recita un antico adagio popolare particolarmente attuale in questo momento di crisi turistica e commerciale in una Sorrento che tenta in ogni modo di “convivere” con i limiti imposti dall’epidemia di Covid, male subdolo ed invisibile.
Ma quando a recare danni irreversibili ad attività commerciali, sono i cosiddetti “lavori pubblici” eseguiti e gestiti senza alcun “controllo” e diciamolo pure “buon senso”, da parte dei tecnici controllori comunali, la frittata è fatta.
Aprire svincoli d’accesso alla piazza Andrea Veniero, nel tratto di lavori ultimati per le “Opere di Allacciamento della Rete Fognaria alla Galleria Consortile per la Dismissione dell’Impianto di Depurazione “Marina Grande”, per rendere possibile le normali attività degli esercizi commerciali di Piazza Andrea Veniero e dintorni, soprattutto in questo fine settimana, sarebbe stata la cosa più logica e naturale da fare.
Invece niente: una sorta di recinzione da “triangolo della morte” delimita gli accessi pedonali, pardon l’accesso, malgrado l’ultimazione del percorso con messa in posa di nuova pavimentazione, a ridosso di una salumeria, visibile solamente dall’alto (con Droni), considerate anche le reti plastificate di corredo a quelle zincate e si spera, a norma .
In tanti si chiedono, i numerosi tra ingegneri (ben 8, dico otto e 2 geometri, dico due), impegnati nei lavori, tra Progettazione, Direzione dei Lavori, Ispettori di cantiere e chi più ne abbia più ne metta, hanno almeno per una volta preso in considerazione le difficoltà di chi ha un esercizio commerciale in quella zona cercando di rendere meno pesante il quotidiano?
Del nuovo negozio a ridosso dell’ingresso dell’Ospedale bloccato a causa del ritrovamento di antiche mura nel sottosuolo, causa del blocco dei lavori da mesi, nessuno ne parla.
Noi diciamo solamente di far presto nel trovare una soluzione, la presenza di mura antiche era nota.
Solleciatiamo Soprintendenza e Comune a trovare una soluzione nel più breve tempo possibile anche per dare possibilità lavorative a comparti in
crisi da troppo tempo. (le foto sono di Antonino Fattorusso).