La notizia della scomparsa di Franco Simioli giunta come un fulmine a ciel sereno in una tiepida giornata di marzo, alla vigilia dell’ennesima “chiusura” Covid, della Campania e l’ennesimo rinvio di aperture e programmzazioni lavorative, ci rende “orfani” di chi poteva ancora dire la sua sul rilancio dell’ “Azienda Turismo”, (un termine da lui usato spesso) in penisola sorrentina.
Lo ricordo negli anni ’80, Assessore al turismo a Massa Lubrense, inventarsi quel progetto a lungo termine di “scoperta” turistica del territorio della “Terra delle Sirene” culminata nella staordinaria manifestazione “Massa come Arles”.
Ero presente a Milano, alla Bit ( straordinariamente bello ed originale lo stand di Massa, con il suo pergolato di pali di castagne e le famose “pagliarelle”) , alla presentazione del progetto di turismo-culturale-enogastronomico della sua Massa Lubrense.
Organizzò, tra l’altro, in un ristorante di via Fabio Filzi, una cena particolare, ospiti i maggior tour operatori d’Europa.
A cucinare “piatti massesi”, due grandi chef, il famoso “Cardillo” con una spalla d’eccezione, Lugi Miniero.
Trasportammo da Massa in un’auto prestatami da Bruno Russo, olio locale, pomodorini del piennolo, odori delle colline massesi, pasta di Gragnano, grano ed ingredienti per pastiere.
Fu un successo eccezionale “condito” dalla “presentazione di un Franco Simioli perfettamente a suo agio in una terra “straniera”, narratore persuasivo della misteriosa e “tutta da scoprire” Terra delle Sirene.
Questo era Franco Simioli, affascinante comunicatore, profondo conoscitore del “Sistema Turismo”, spegiudicato “venditore” di bellezze ai più sconosciute, uomo del fare.
Lo rimpiangiamo in tanti, anche se in vita i suoi concittadini, gli hanno sempre riconosciute capacità e qualità organizzative superiori alla media tributandogli stima ed affetto.
“Fece uscire Massa Lubrense dalla dipendenza turistica di Sorrento -ricorda Luigi Poi, suo amico di sempre – proponendo un’idea diversa di turismo e gemellò Massa con Arles.
Di fede repubblicana, era capace di dialogare con tutti.
Nella sua attività professiionale ha gestito i conti dell’Azienda di Tursimo e Soggiorno di Sorrento facendoli sempre quadrare con acrobazie contabili.
Pur stando all’opposizione nel Consiglio comunale di Massa, non si tirava mai indietro nel favorire l’azione della maggioranza pur di aiutare il benessere e lo sviluppo del suo paese”.