L’ho conosciuto anni fa, durante le sue frequenti “visite” al nipote Giovanni, erede di una storica e prestigiosa famiglia di tipografi sorrentini. Era sempre sereno e sorridente e si poneva con il garbo e la signorilità dei gentiluomini d’altri tempi frutto anche della prestigiosa scuola dell'”ospitalità” sorrentina.
Ne onorano la memoria in molti, anziani, coetanei e soprattutto i giovani “ammaliati” dalla sua capacità di mettere tutti a proprio agio e dall’umiltà dell'”ascolto”.
Ne tratteggia il ricordo, con profonda tristezza, il nipote Giovanni a cui era legato da immenso affetto.
Classe 1932, terzogenito di sette figli, figlio e nipote degli stampatori Petagna di Sorrento.
Dopo aver trascorso adolescenza e gioventù nella tipografia di famiglia, si avvicina al settore turistico, partendo per Roma alla fine degli anni ’50 per lavorare nei migliori alberghi della capitale in qualità di barman e poi maitre d’hotel. Acquisita una notevole esperienza si sposta, sempre nel ramo alberghiero, al nord Italia (Venezia, Milano ed altre prestigiose mete turistiche invernali). Tornato a Sorrento lavora nei migliori alberghi locali tra cui il Grand Hotel Aminta, Hotel Cesare Augusto, etc.
Il suo ricordo più bello è legato alla visita di Papa Giovanni Paolo II a Sorrento: in quell’occasione fu prescelto per servire il Santo Padre.
Calciatore in gioventù della gloriosa squadra cittadina Flos Carmeli, del famoso e indimenticabile Padre Sorrentino, nell’età matura si appassiona ad un altro genere di sport, il gioco a carte, nello specifico “il tressette a perdere” – ‘o ranapierto – nel nostro dialetto; per oltre trent’anni partecipa a quasi tutti i tornei di carte della penisola Sorrentina risultando molto spesso il vincitore e conquistando molti trofei e medaglie d’oro.
Lascia un ricordo indelebile dell’immensa disponibilità e simpatia a tutti coloro che lo hanno conosciuto, vedovo da anni della sua cara Ermelinda, i figli Giovanni e Dora con i nipoti Veronica, Vito e Guglielmo, lo piangono insieme alle sorelle, il cognato, le cognate ed i nipoti Giovanni, Lello e Quintino con le rispettive famiglie, il Soggiorno Sant’Antonio (luogo della sua ultima dimora terrena), la Società Operaia di Mutuo Soccorso, il Circolo dei Commercianti, il Centro Polifunzionale della terza età “Luigi Fattorusso” di Sorrento.