Con il suo ultimo libro “Angeli Rosa”, la poliedrica intellettuale Rosanna Rivas, dopo “Urlo Rosa” del 2017, dedicato alle spose bambine e alle donne maltrattate da Oriente a Occidente, riprende ad occuparsi del tema a lei caro della violenza contro i deboli e gli indifesi, levando alto il suo grido di allarme e chiamando allo sdegno e all’urgenza dell’azione la comunità umana. Nel testo, tutti i tipi di violenza si collegano tra loro tramite un filo di dolore che si dipana, come si legge nel comunicato diramato dalla casa editrice, in un diario senza tempo, in versi e in prosa, in cui ogni giorno, ogni mese, ogni anno reca il racconto di quel dramma che ripetendosi senza prologo e senza epilogo si espande, si fa più profondo, si amplia. Il dramma di vite bruciate da mani efferate i cui gesti perdono dimensione temporale, si dilatano nel tempo quale emblema dell’orrore umano che dilaga senza un passato e un presente. L’Urlo Rosa del libro precedente si fa qui ancora più disperato perché più soffocato, intriso dello stupore muto della categoria degli ultimi del mondo, esposti alla furia predatoria della malvagità dell’uomo. Rosanna racconta commossa il grido lancinante di dolore dei bambini strappati alla vita e agli affetti, delle vittime della violenza di genere, dei martiri della Terra dei Fuochi, degli animali abbandonati e torturati. Il loro urlo diviene il filo conduttore di un’opera che, attraverso la testimonianza attenta e partecipata dell’autrice, si fa loro manifesto e rivendicazione di giustizia e speranza, e li trasforma in eroi ed eroine dell’umanità e della natura. Il lavoro della Rivas è dedicato in particolare ai bambini di Bibbiano, le piccole vittime al centro di un presunto sistema per sottrarre minori alle famiglie e dirottarne gli affidi in cambio di soldi. Era il 27 giugno 2019 quando i Carabinieri di Reggio Emilia misero agli arresti domiciliari 18 persone, tra cui il sindaco di Bibbiano, nell’ambito di un’indagine chiamata “Angeli e Demoni” su un traffico di minori all’interno del Comune, il “sistema Bibbiano”, in cui una rete di funzionari dei servizi sociali (assistenti sociali, medici e psicologi) sarebbero arrivati a manipolare le testimonianze dei bambini, addirittura inducendo falsi ricordi con una macchina della verità a impulsi elettromagnetici o modificando i disegni inserendovi temi sessuali, al fine di sottrarre sistematicamente i piccoli a famiglie in difficoltà per affidarli, per lucro, a famiglie facoltose, sotto la gestione di una onlus specializzata in abusi infantili, in realtà connivente. Il lavoro della Rivas travalica però le brutture delle cronache per diventare sublimazione, omaggio, poesia. Un testo prezioso, da leggere, studiare, conservare, a mano di una donna e un’artista speciale. Rosanna Rivas è una ricercatrice scientifica, una giornalista e scrittrice, una poetessa, una divulgatrice, una operatrice culturale, una ideatrice e conduttrice di serate, eventi, programmi televisivi e radiofonici, una produttrice e organizzatrice di kermesse artistiche, un raffinato critico, una storica e appassionata meridionalista, un’ambasciatrice di pace nel mondo tramite la International University of Peace Switzerland. A giugno 2020 a Milano, al Premio internazionale A.U.P.I. 2020, il suo Angeli rosa ha ricevuto la menzione d’onore. La prima, ne sono certo, di una lunga serie di riconoscimenti, come è già accaduto a tutte le attività poste in essere dalla grande anima della Rivas.
Carlo Alfaro