Armando Fusco, da Lauro (Avellino), è un cinquantenne dalla personalità complessa e dall’anima poliedrica, versato per tante cose, dottore in Giurisprudenza, esperto in scienze criminologiche, cantante pop col nome di Army, intellettuale, giornalista pubblicista, scrittore, critico musicale, attore. Comune denominatore di tante variegate passioni e ampi interessi è la creatività, un potente impulso interiore che lo porta a sfidare i connotati di sofferenza e sensibilità che da sempre permeano la sua esistenza. E’ in quest’ottica che va inquadrata la nuova esperienza artistica del mio amico, che si cimenta con una raccolta di racconti e poesie ambientati in giardino, “MONDO GIARDINO”, Edizioni Melagrana. Il testo ci apre le porte del ricco patrimonio di energia e bellezza del suo inconscio, attraverso le rappresentazioni eleganti dei fiori e della natura, laddove la purezza delle forme e la delicatezza dei versi sublima le oscure cupezze di un animo tormentato. Nelle pagine del libro, il “giardino”, luogo ristretto, recintato, protetto, diventa il cerchio in cui l’artista racchiude la propria vita e coltiva i pensieri partoriti dalle profondità della sua coscienza. Il termine giardino deriva dal Greco “paradeison”, implica quindi già nella sua origine etimologica un “paradiso” e dunque luogo di spiritualità e armonia cosmica, dove la condizione di tranquillità, contemplazione, rilassamento, rallentamento, in contatto intimo con la Natura, consente la discesa in meditazione dentro sé stessi e la sincronizzazione con la parte più autentica e intensa della propria essenza. Nelle parole di Armando, il giardino diventa specchio della sua anima, terreno in cui seppellire i suoi dolori e le sue tristezze, da cui estirpare i pensieri soffocanti e le paure paralizzanti, sopra cui edificare piante rigogliose e alberi verdeggianti, forieri dei fiori e dei frutti della gioia che troppe volte la vita gli ha negato. Ecco allora che il giardino diventa metafora perfetta della corrispondenza tra la vita dell’autore – e di ogni essere umano- e il ciclo universale della vita. Armando ha scritto questa piccola opera come un omaggio a Madre Natura, con la quale i suoi versi celebrano una fusione ancestrale, che esprime tutto l’amore che sente per gli elementi naturali che ci circondano. MONDO GIARDINO è l’invito a distaccarsi dalle miserie e pochezze di una società spesso cieca, sorda, incattivita, e ritrovare la luce e le ombre dentro di sé, come quelle che percorrono il giardino figurato della propria psiche. “Il silenzio è la mia vita che non è solitudine, come forse credete, ma il cerchio che racchiude l’umana beltà e la sofferenza di ognuno, che sento tutta”, dice l’autore interpretando il sentimento di una suora di clausura, che, nel silenzio e nella vita contemplativa della Natura, trova Dio. Come Army, che attraverso una sentita spiritualità ha trovato, oggi, la sua dimensione fatta di una solitudine che non è più condanna, ma libertà. E poi, fa capolino la regina del giardino, la rosa, nella poesia “Tante rose”: “Amore che albeggi e colori questa terra, sei la vita che la sera tutto appiattisce”. La rosa diventa nei versi struggenti del poeta simbolo dell’amore perfetto, sempre agognato ma destinato a restare sogno infranto, schiacciato dalla mediocrità del reale. Il mio invito è di visitare il giardino interiore di Armando Fusco, e anche il vostro. Sarà un viaggio interiore. Perché è dentro noi stessi che si trova la porta sull’infinito.
Il libro è per ora acquistabile sul sito edizionimelagrana.it.
Carlo Alfaro