L’Italia ricorda le vittime della mafia con lenzuoli esposti ai balconi
La penisola sorrentina onora le vittime della mafia?
(di Miriam Perfetto) – Sabato 23 maggio pochissimi lenzuoli bianchi sono stati esposti sui balconi delle abitazioni in Penisola sorrentina. Un lenzuolo bianco per ricordare la strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Il 23 maggio è diventata la data simbolo della lotta contro tutte le mafie e a difesa della legalità. In molti si chiedono come mai in Penisola sorrentina non è stata accolta la proposta di Maria Falcone, Presidente della Fondazione intitolata a suo fratello Giovanni, di ricordare il giorno della legalità con un lenzuolo bianco steso al balcone della propria abitazione. Quest’anno il lenzuolo bianco avrebbe simboleggiato chi ha dato la vita per servire lo Stato, ma anche tutti gli operatori sanitari e non che, in questi mesi, per l’emergenza pandemia, hanno lavorato duramente combattendo un nemico invisibile, terribile ed insidioso come il coronavirus. In italia, molte amministrazioni comunali hanno esaudito il desidero della Falcone accettando l’invito dell’ANCI (Associazione dei Comuni italiani) a partecipare al “flash mob” con l’esposizione del lenzuolo bianco anche dal palazzo del Comune. Inoltre, nello stesso giorno, si sono ritrovati i sindaci virtualmente insieme, alle 17.57, per un minuto di silenzio, indossando la fascia tricolore, simbolo dell’unità nazionale e dei nostri valori costituzionali. Antonio De Caro, Presidente dell’ANCI, conclude l’invito, trasmesso ai sindaci italiani, con queste parole decisamente significative “Celebrare la Giornata nazionale della legalità nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci significa non solo onorare quelle morti ma anche e soprattutto esaltare quelle vite che, fino all’estremo sacrificio, hanno compiuto il proprio dovere per difendere i valori e i principi fissati nella nostra Costituzione”.