“Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi” (Brecht). Di eroi nel nostro paese, in questo momento di guerra sanitaria ce ne sono tanti. Silenziosi, con l’innato senso del dovere nelle strtture sanitarie dove si contano a centinaia le professionalità che hanno sacrificato la propria vita per salvarne altre. La maggior parte senza apparire, com’è nel costume dei grandi, facendo idealmente proprio il motto dei carabinieri “uso obbedir tacendo e tacendo obbedir”, nelle corsie degli ospedali, nelle case di riposo dove la morte degli anziani è all’ordine del giorno, eroi di una guerra subdola, malvagia con un nemico invisibile presente in ogni angolo della terra. Anche Sorrento ha i suoi giovani eroi, una ventina di ragazzi senza volto, senza appartenenza politica, figli di una terra generosa e “cara agli dei” che nel quotidiano richiamati da un senso del dovere ed appartenenza ad plurimillenaria sana e laboriosa civiltà, impiegono il proprio tempo a rischio di un contagio sempre presente dietro l’angolo, per contribuire al benessere materiale dei non abbienti, degli ultimi, dei bisognosi. Ogni giorno, dal lunedì al sabato, nei locali del teatro Tasso, instancabilmente, dalle dieci alle dodici, provvedono materialmente al confezionamento dei pacchi spesa che distribuiscono gratuitamente a ben 150 rappresentanti di un nucleo familiare. Poi rientrano nell’anonimato forti del “chi può metta qualcosa, chi ha bisogno prenda” seguendo l’insegnamento del medico Santo napoletano Giuseppe Moscati
“Volontari spontanei, figli di una provvidenza dei giorni nostri – ha spiegato Gaetano Milano, amministratore delegato della Fondazione Sorrento, presieduta dall’armatore Gian Luigi Aponte che insieme all’Associazione Albergatori e Ristoratori, dell’Alilauro Gruson, della Cooperativa Tasso ed i Supermercati Pollio hanno reso possibile questo “miracolo” del giorni nostri