LA QUERCIA CHE NON VUOLE MORIRE:
RACCONTO DI ORDINARIA INCIVILTÀ E CRIMINOSA INTOLLERANZA
SULLE COLLINE DI SANT’AGNELLO AI DANNI DI UN ALBERO!
Accumulatore di CO2 e sostanze inquinanti, produttore di ossigeno, habitat di specie animali, regolatore del micro clima locale e delle falde acquifere, baluardo contro le frane, un albero è un bene sempre più raro e prezioso e noi abbiamo in dovere civico e morale di salvaguardarlo, per noi stessi, per i nostri figli e per le generazioni future. Ma purtroppo non tutti lo comprendono.”
Il WWF Terre del Tirreno denuncia l’ennesimo atteggiamento intollerante e criminoso ai danni di un esemplare arboreo!
Si tratta di un bell’esemplare di Roverella (Quercus pubescens ) che da circa ottanta anni vegeta al margine inferiore di una scarpata. Col tempo affianco alla quercia è sorta una stradina, inizialmente sterrata e pedonale, poi asfaltata e carrabile. Siamo sulle zone collinari del comune di Sant’Agnello, in via Nastro Azzurro , di fronte al ristorante il Panorama, al bivio con la via Pietrapiana.
Su tale pianta la violenza dendrofobica di qualche abitante del luogo si è scatenata già da tempo, con costanza e tenacia, nell’intento di sabotare e far seccare la pianta.
Il primo tentativo di sabotaggio, segnalato dal WWF, risale a diversi anni fa. Tra i danni documentati nel tempo, oltre all’ eliminazione del terreno alla base delle radici , si ipotizza per allargare la stretta stradina e permettere il transito di autoveicoli, sono stati effettuati tagli sul tronco per tutta la circonferenza per ben due volte (estate 2017/2019) con l’asportazione successiva di una corona circolare. Inoltre si è provveduto a danneggiare il tronco
anche nella parte bassa, alle spalle, decorticandolo e facendo grossi fori nel legno, probabilmente per iniettare sostanze chimiche atte a far disseccare l’albero.
“Tutte le operazioni su descritte – racconta Claudio d’Esposito del WWF Terre del Tirreno – sono state messe in essere nel corso di diversi anni, con criminosa professionalità che ha richiesto anche l’utilizzo di un trapano e di una motosega. Si ha ragione di ritenere che il vandalo possa essere un abitante del posto. Si ignorano i moventi di tali
sabotaggi continui e premeditati. Si può ipotizzare che tale esemplare arboreo possa limitare il “ panorama” alle strutture poste alle spalle, o precludere l’allargamento definitivo della stradina sottostante o, anche, arrecare
ombra e “fastidio” ad abitazioni sottostanti.”
Tali deplorevoli reiterate azioni hanno costretto i proprietari, dopo aver denunciato invano i fatti alla stazione dei
Carabinieri di Sorrento, a recintare in questi giorni la piccola area, nell’ottica di salvaguardare l’esemplare arboreo di quercia, consapevoli della preziosa funzione che svolge la pianta nel trattenere il terreno e le rocce in un sito a rischio frana. In tale sito, inoltre, incivili riversano da sempre rifiuti di ogni genere