( di Martina Lombardi) – Sabato 15 Febbraio 2020, alle ore 17.30 presso la sala consiliare del Comune di Sorrento il Prof. Enzo Puglia, Presidente del Centro di Studi e Ricerche «B. Capasso», illustrerà alla cittadinanza l’antica fisionomia di Piazza Tasso.
La conferenza, nata in occasione della pubblicazione del nuovo volume della rivista «La Terra delle
sirene», ricostruirà la storia di Sorrento ripercorrendone i cambiamenti stradali e geografici che
hanno portato ad un vero e proprio restyling della sua piazza principale e allo spostamento della
fontana in essa collocata.
L’odierna piazza Tasso ha una vita relativamente recente ed è l’esito di una rivoluzione
architettonica che ha avuto inizio nei primi anni dell’Ottocento: in origine, infatti, era chiamata
Piazza del Castello in virtù di una fortezza aragonese situata nel suo cuore.
Nel corso del XIX secolo le istituzioni locali hanno intrapreso particolari scelte strutturali,
culminate nello smantellamento dell’antico castello e nella volontà di legare il nome della piazza
principale della città all’autore considerato dalla tradizione sorrentina come uno dei suoi più celebri
figli: Torquato Tasso.
Gradualmente prende così corpo il profilo moderno della piazza: lo storico Corso Duomo acquista
una nuova immagine e il nome con cui oggi è conosciuto (Corso Italia) e, contemporaneamente, al
posto del castello aragonese demolito viene posizionata la statua di Sant’Antonino, amatissimo
patrono della città.
L’unica parte di piazza Castello che resta per molto tempo estranea alla rivoluzione architettonica è
l’antica fontana, la cui storia sarà il tema principale della conferenza di sabato: dapprima
semplicemente ristrutturata per riportare alla luce la bellezza dei suoi colori e delle incisioni, la
fontana viene infatti trapiantata in un punto diverso della piazza solo alla fine dell’Ottocento.
Dalle lacunose testimonianze storiche, tra cui anche quella offerta da Gissing che la ricorda in un
suo romanzo, si evince il destino della fontana: fatalmente crollata e andata perduta, sopravvive di
essa solo un’iscrizione latina visibile oggi nella fontanina che ravviva il paesaggio di vico S.
Antonino.
L’evento del 15 offrirà quindi al pubblico un’imperdibile occasione per ammirare la pianta
dell’antica città e soprattutto per ripercorrere la storia di una Sorrento passata ma pur sempre viva e
splendida nel suo patrimonio artistico, architettonico e culturale.