Emozionante evento a Sorrento il 31 ottobre 2019 a cura dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso”: presso l’Hotel Bellevue Syrene, è stata inaugurata una lapide in marmo alla memoria della scrittrice di impressionante modernità Marguerite Yourcenar, molto legata a Sorrento ove soggiornò per lunghi periodi, traendone ispirazione per i suoi scritti. L’iniziativa ha visto l’intervento di prestigiosi ospiti, presentati dall’impeccabile Aniello Clemente, efficientissimo segretario dell’Istituto, alla presenza del presidente, Luciano Russo, e del consiglio direttivo (Eleonora Di Maio ed Elisabetta Roberta Rubertelli). Il primo a prendere la parola è stato il prof. Gilles Pecout, Rettore delle Università di Parigi (la massima autorità accademica di Francia), professore ordinario di storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Parigi dove ha diretto il Dipartimento di Storia, e “Directeur d’études” all’Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona, dove è titolare della cattedra di “Storia politica e culturale dell’Italia e dell’Europa mediterranea nell’Ottocento”. A seguire, sono intervenuti: il Sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo; il prof. Nuccio Ordine, letterato e accademico italiano, professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università della Calabria, noto in ambito internazionale per i suoi vivaci interessi per la filosofia italiana e gli studi su Giordano Bruno e sul Rinascimento; la prof.ssa Emilia Surmonte, dell’Università della Basilicata; il dott. Paolo Saluzzi, in rappresentanza del Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, sorto nell’ispirazione delle opere della Yourcenar. Alla fine, tra gli applausi e i flash impazziti dei telefonini del pubblico e delle fotocamere dei professionisti dell’informazione (Luigi D’Alise dell’ufficio stampa del Comune di Sorrento, Lucio Esposito e Sara Ciocio di positanonews e Michele De Angelis di mda set comunications), Elsa Russo e Salvatore Apreda del Bellevue Syrene, con il prof. Gilles Pecout, hanno strappato il velo che ricopriva la preziosa targa commemorativa che rammenta che presso l’Hotel Bellevue Syrene, nell’agosto 1938, Marguerite Yourcenar completò il romanzo “Il colpo di grazia”, e nel maggio 1958 vi ritornò per ammirare la bellezza della Terra delle Sirene.
La Yourcenar, nata a Bruxelles l’8 giugno 1903, vero nome Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour, apparteneva a una famiglia franco-belga: il padre, francese, era un ricco proprietario terriero, anticonformista, grande viaggiatore (come fu la scrittrice) e di vasta cultura (fu lui a suggerirle il fortunato pseudonimo, anagrammando il cognome); la madre, belga, di stirpe nobile, morì per le complicanze del parto dieci giorni dopo la nascita della piccola. Di intelligenza precoce, a 8 anni Marguerite divorava libri, a 10 conosceva il latino e a 12 il greco. A soli 17 anni, nel 1920, pubblicò la sua prima opera in versi (“Il giardino delle chimere”). Il suo primo romanzo fu pubblicato nel 1929: “Alexis o il trattato della lotta vana”, sul tema dell’omosessualità (la scrittrice lo era): un romanzo epistolare scritto in prima persona da un musicista che dichiara la propria omosessualità alla moglie. Nel 1924, in occasione di un viaggio in Italia, visitò per la prima volta Villa Adriana presso Tivoli (il largo in cui sorge oggi prende il suo nome) e iniziò la stesura delle prime note di “Memorie di Adriano”, il suo capolavoro, pubblicato nel 1951 negli Stati Uniti, dove si era rifugiata dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Il libro (un romanzo basato su dati storicamente accurati) è una lunga epistola indirizzata dall’anziano imperatore Adriano al giovane Marco Aurelio, allora diciassettenne, che poco dopo diverrà suo nipote adottivo, in cui riflette sui trionfi militari conseguiti, sul proprio amore nei confronti della poesia, della musica e della filosofia, sulla sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo, che lo accompagnava per tutto l’Impero e morì cadendo dalla barca su cui i due percorrevano il Nilo. Dopo la sua morte, Adriano divinizzò Antinoo e fondò un culto organizzato dedicato alla sua persona, che si diffuse presto a macchia d’olio in tutto l’Impero; poi, sempre per commemorare il proprio diletto, fondò la città di Antinopoli, vicino al luogo dove era morto. Adriano istituì anche giochi olimpici in commemorazione del ragazzo, che si tenevano in contemporanea a Antinopoli e a Atene. La Yourcenar nel testo pone l’accento sugli aspetti più romantici e toccanti della loro relazione: l’incontro e la perdita. Nel 1980 la scrittrice fu la prima donna ad entrare a far parte della Académie française. Si spense negli Stati Uniti, nel 1987, all’età di 84 anni. L’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” si fa forte del monito della scrittrice, eleggendolo a sua bandiera: “Fondare biblioteche è un po’ come costruire granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito…”. nel nostro caso, al posto di fondare biblioteche seminiamo cultura, ma lo scopo è lo stesso.
Testo Carlo Alfaro
Foto Michele De Angelis