Scappa dall’Unità Operativa di Psichiatria di Cremona e dopo un avventuroso viaggio attraverso mezza Italia, arriva a Sorrento dove era stato da ragazzo. Trascorre la notte in riva al mare e poi identificato dai carabinieri che lo avevano notato su una panca viene “ricoverato” all’ospedale santa Maria della Misericordia di Sorrento. C. R. , sessantuno anni, avvocato cremonese, ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Cremona, decide un paio di giorni fa, di allontanarsi dal reparto dove era ricoverato per raggiungere la stazione ferroviaria e salire su un veloce “Freccia Rossa”, direzione sud, e per la precisione Napoli centrale. Sprovvisto di biglietto, a suo dire, riesce a convincere il capotreno a farlo viaggiare gratis per realizzare il sogno che cullava da anni, quello di raggiungere Sorrento e “rispondere” al richiamo ammaliatore delle Sirene. Giunto a Napoli, riesce con la semplicità nota a tutti ad imbarcarsi su uno scalcinato treno della Circumvesuviana e raggiungere la meta agognata. La prima notte “d’Amore” la trascorre in riva al mare, all’aperto ma in un posto riparato (è sempre lui a narrare la sua avventura ai sanitari dell’ospedale sorrentino) poi decide di imbarcarsi per Capri. E quì si scontra contro l’intransigenza professionale dell’addetto all’imbarco che per nulla intenerito dalla richiesta dell’avvocato cremonese lo invita a tornare indietro. A questo punto per l’avvocato, “tutto il resto è noia”. Gli attenti carabinieri della Compagnia di Sorrento diretti dal capitano Marco La Rovere lo individuano su una panca ed una volta identificato lo accompagnano all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento, dove viene visitato dal medico del servizio di Igiene Mentale, rifocillato abbondantemente (due primi ed un secondo) ed riaccompagnato a Cremona da un’ambulanza privata presso il reparto di Psichiatria del locale ospedale da dove si era allontanato per vivere “una giornata particolare”. “Una persona per bene, un uomo di cultura, educato e particolarmente sensibile”, questo il commento del personale medico e paramedico dell’ospedale sorrentino che ha dato assistenza al professionista cremonese in cerca d’avventura nella capitale del turismo campano.
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