MASSA LUBRENSE: LA LOBRA TORNA AI MASSESI. LA REGIONE DISCIPLINA L’AREA PORTUALE A TERRA ED A MARE

MASSA LUBRENSE: LA LOBRA TORNA AI MASSESI. LA REGIONE DISCIPLINA L’AREA PORTUALE A TERRA ED A MARE

MASSA LUBRENSE: LA LOBRA TORNA AI MASSESI. LA REGIONE DISCIPLINA L’AREA PORTUALE A TERRA ED A MARE

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Finalmente. Il tanto auspicato provvedimento della Regione Campania sulle destinazioni d’uso delle aree a terra ed a mare diventa legge con la pubblicazione sul Bur regionale del 6 maggio e, ” a decorrere dalla stessa data non trovano più applicazioni le disposizioni contenute nei precedenti decreti dirigenziali e le Ordinanze dell’Autorità Marittima il cui contenuto sia in contrasto con le presenti disposizioni”. Ecco di seguito le principali modifiche apportate alle precedenti ordinanze e destinazioni d’uso, frutto di intenso lavoro ed impegno del sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, del comandante dell’Ufficio Locale marittimo, Gennaro Spinelli ed i funzionari regionali coordinati dal dirigente regionale, Lorella Iasuozzo:

La testata del molo di sopraflutto  (l’area nuova a ridosso della vecchia scogliera) per 44mt, è destinata all’attività di trasporto passeggeri; gli altri 28mt all’ormeggio di unità di pesca. A ridosso del molo, lato mare,  con riferimento alla prte banchinata è possibile installare strutture rimovibili turistico-ricreativo- elioterapiche,(la vecchia romantica scogliera ridiventa fruibile!);  la radice della banchina di fontanelle per mt30 è destinata all’ormeggio di imbarcazioni di residenti così anche per lo specchio acqueo nell’area portuale, al confine con la concessione  interna del -circolo Nautico a ridosso dello scalo d’alaggio (18mt.) ; il molo di sottoflutto  sulla parte esterna (aatualmente occupato da pescaturismo e unità di pesca verrà destinato per 7mt all’ormeggio di mezzi della Capitaneria di Porto e dell’Area Marina Protetta; il resto del molo per una lunghezza di 25 mt. è destinato ai collegamenti marittimi e all’imbarco e sbarco; l’arenile è destinato alla pubblica fruizione; il tratto di banchina denominato “Medusa” di mt33 è destinato allo sbarco dei prodotti del pescato ed all’ormeggio di unità da pesca; l’area posta all’imboccatura del porto (tra la Medusa e la piccola scogliera, verrà destinata alla realizzazione di una piazzetta per uso pubblico. Una regolamentazione che porta ordine alla Lobra che va completata con la concessione dell’ area destinata a parcheggio oggi di totale competenza comunale e la presenza di vigili urbani per regolamentare sosta, accessi e presenze di decine di Ncc, Taxi e Minipulman che invadono la Lobra incuranti di leggi ed ordinanze soprattuto al servizio di charter provenienti anche da altre marine. Sull’argomento Claudio d’Esposito presidente del Wwf così si è espresso:

IL DISORDINE E L’APPARENTE ANARCHIA DELLO SPECCHIO ACQUEO DI MARINA DELLA LOBRA ERANO TRA LE MOTIVAZIONI PER STRAVOLGERE IL SITO!!!

Il WWF si è battuto sin dal nascere e fino alla fine per bloccare il progetto di trasformazione dell’area portuale di Massa Lubrense, fortemente voluto dall’ex sindaco Leone Gargiulo, che veniva spacciato come di “riqualificazione” ma che, di fatto, prevedeva una cementificazione e uno stravolgimento irreversibile dello storico borgo di Marina della Lobra e delle sue peculiarità storiche e ambientali.

“La ristrutturazione che avrebbero voluto eseguire – racconta Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno – avrebbe comportato una colata di calcestruzzo che non avrebbe risparmiato le spiagge superstiti e un limoneto di 3000 mq per realizzarvi l’ennesimo mega parcheggio interrato, il tutto in un’area posta all’interno del Parco Marino di Punta Campanella e in un Sito di Interesse Comunitario sottoposto a numerosi vincoli.”

Tale progetto, catalogato quale Intervento di Interesse Pubblico trovò proprio nel “pubblico” i suoi oppositori. Infatti oltre ad enti sovraordinati quali Regione Campania e Soprintendenza, anche gli stessi cittadini rappresentati dalla Pro-Loco, dal Comitato Civico in Difesa della Marina Lobra e dal WWF ritennero il progetto proposto incompatibile con le necessità di tutela e di sviluppo e con i vincoli posti sull’area.

“Con la razionalizzazione dell’uso dell’area si restituisce ora alla comunità una disciplina che fino ad oggi, forse, era mancata. Il disordine e l’apparente anarchia dello specchio acqueo di Marina Lobra erano state, tra l’altro, tra le motivazioni giustificanti lo stravolgimento del sito!!! Tra le aree sono previsti ampi spazi pubblici, come l’arenile sottratto al cemento e il riutilizzo per elioterapia della storica scogliera frangiflutti. Inoltre è prevista una apposita area ecologica per la raccolta differenziata.”

Gaetano Milone

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