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VICO EQUENSE - FRANA LA CARREGGIATA NEI PRESSI DEL RIVO MARGHERITA: IL WWF DENUNCIA I LAVORI IN CORSO DA MESI SENZA TABELLA - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

VICO EQUENSE – FRANA LA CARREGGIATA NEI PRESSI DEL RIVO MARGHERITA: IL WWF DENUNCIA I LAVORI IN CORSO DA MESI SENZA TABELLA

VICO EQUENSE – FRANA LA CARREGGIATA NEI PRESSI DEL RIVO MARGHERITA: IL WWF DENUNCIA I LAVORI IN CORSO DA MESI SENZA TABELLA

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VICO EQUENSE: FRANA LA CARREGGIATA NEI PRESSI DEL RIVO MARGHERITA

“TRA PREAZZANO E TICCIANO PER ILLUMINARE LA STRADA, SBANCANO LA MONTAGNA E SVERSANO I RIFIUTI NELLA SCARPATA A RISCHIO FRANA”.

IL WWF DENUNCIA I LAVORI IN CORSO DA MESI SENZA TABELLA

 E’ ancora l’associazione del Panda a denunciare l’ennesimo scempio che si sta attuando alla luce del sole sulle colline del comune di Vico Equense!!!

Nel tratto stradale compreso tra le frazioni di Preazzano e Ticciano presso il Rivo Margherita, infatti, sono in corso da diversi mesi lavori edili consistenti nell’allargamento della carreggiata, tramite spicconamento e sbancamento della montagna in roccia calcarea e allocazione di pali per l’illuminazione stradale. Le opere hanno comportato uno stravolgimento dell’intero sito e una evidente modifica dello stato dei luoghi e del suo delicato equilibrio idrogeologico, con la “rettifica” del piede della scarpata e il danneggiamento degli apparati radicali delle essenze arboree che da sempre contribuiscono ad ancorare terra e rocce.

Inoltre tutto il materiale ricavato dagli sbancamenti, terreno e pietre ma anche scarificazioni di asfalto, è stato riversato rovinosamente nella scarpata a valle della carreggiata stradale, sotto il muretto ricostruito con l’eliminazione della vegetazione. I materiali di cantiere smaltiti a tonnellate, in modo tanto grossolano quanto criminoso, gravano pericolosamente sull’alveo e costituiscono di fatto un aggravio del pericolo idrogeologico del sito col rischio reale di ostruire il rivo vernotico sottostante.

L’area in questione ricade nella perimetrazione dell’Autorità di Bacino Campania Centrale, di cui al piano di assetto idrogeologico, in area classificata a Pericolosità frana molto elevata P4 ed a Rischio frana molto elevato R4. A dimostrazione della fragilità geologica del sito si documenta come, nella serata di venerdì 1 febbraio 2019, si è verificato uno smottamento sotto la strada all’interno del cantiere che ha provocato una pericolosa voragine, all’inizio del tratto già oggetto di allargamento della carreggiata, con grave pericolo per la pubblica e privata incolumità vista anche la presenza di acque sorgive che si stanno facendo strada nel corpo di frana e che, in caso di forte pioggia, rischiano di portare la situazione alle estreme conseguenze.

 “E’ l’ennesima triste storia di un dissesto annunciato – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno – dove la solita frenesia edilizia senza regole contribuisce, giorno dopo giorno, a sgretolare letteralmente il nostro prezioso e fragile territorio. Si emettono con faciloneria discutibili ordinanze sindacali per fra abbattere alberi storici, che vegetano in ottima salute e ombreggiano, ahimè, villette private nel Parco dei Monti Lattari, e poi si mette a rischio l’incolumità delle persone in un cantiere pubblico? E’ impossibile che nessuno si sia mai accorto di come, in tanti mesi di cantiere fantasma (!!!) senza tabella, si stia sversando tonnellate di materiale a ridosso dell’alveo di un rivo in un’area a massimo pericolo di frana e sotto una strada ad alto rischio? E mai possibile che Vico Equense debba essere, sempre e per forza, un paese senza alcun controllo e senza regole, se non quelle dettate dai soliti amministratori e tecnici? Non è la prima volta che a Vico si verificano distacchi di roccia e frane legati all’attività edilizia che verrebbe da definire criminosa… se non fosse che il più delle volte essa è addirittura autorizzata!!!”

 Il WWF ha espresso nel suo esposto anche una critica in relazione alla collocazione di lampioni stradali in una strada periferica nei pressi di aree boscate, che rischiano di interferire con l’intero equilibrio naturale creando di fatto un grave inquinamento luminoso.

“L’illuminazione notturna – si legge nella nota del WWF – ha sicuramente un effetto negativo sull’ecosistema circostante e flora e fauna vedono modificato il loro ciclo naturale “notte-giorno”. Il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono nel corso della notte subisce alterazioni dovute proprio alle intense fonti luminose che, in qualche modo, “ingannano” il normale oscuramento, mentre i delicati equilibri “preda-predatori notturni” risultano gravemente alterati. Infine anche il cielo stellato, al pari di tutte le altre bellezze della natura, è un patrimonio che deve essere tutelato. Ci si chiede a questo punto se si sia stato previsto, visto che trattasi di strada al di fuori del centro abitato, quantomeno un sistema “intelligente” di accensione temporizzato delle luci anche per ridurre gli sprechi energetici senza lesinare sulla sicurezza stradale o, in alternativa, l’utilizzo di lampioni “auto-oscuranti” con LED in grado di abbassare la potenza della luce offerta quando nelle vicinanze non transita nessuno, mentre al passaggio di un veicolo o di un pedone, uno speciale sensore installato nei lampioni attiva le luci al massimo. Allo stesso modo, subito dopo il passaggio di automobili o altri utenti della strada, i lampioni abbassano nuovamente la loro potenza di luce.”

Alla luce di quanto documentato il WWF ha chiesto: un sollecito intervento per verificare la legittimità dei lavori in corso ed accertare eventuali reati configurabili, valutando altresì, in relazione agli accadimenti, se siano state adottate da enti e/o amministrazioni competenti tutte le misure e le cautele idonee a salvaguardare il bene dell’incolumità pubblica, ovvero ogni precauzione al fine di evitare il danno derivante dalla frana, o se invece non sussistano eventuali responsabilità civili e penali.

Redazione

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