SORRENTO. Continua l’allarme in tutta la Penisola Sorrentina per il reale rischio che il Centro di salute mentale di Via del Mare a Sorrento possa chiudere entro la fine dell’anno: «Non si può privare un’area così vasta ed importante di un presidio assistenziale cruciale». L’appello arriva dal consigliere regionale Alfonso Longobardi, componente della 2a e 8a commissione in consiglio regionale, che ha scritto ai vertici dell’Asl Na 3 Sud e alla Regione per spiegare le ragioni per le quali bisogna evitare quest’esito nefasto. In caso di chiusura del centro sorrentino, infatti, le attività si sposterebbero, parzialmente, nel vicino distretto Sanitario di Sant’Agnello e, in larga parte in una sede ancora da definire, ma sicuramente lontana dall’area peninsulare.
Longobardi, come più volte e da più parti è stato ribadita l’importanze e la centralità sociale del servizio di igiene mentale, ricorda che: «come è noto l’Unità operativa complessa salute mentale della Penisola Sorrentina serve una vasta fascia di cittadini, in un’area che va da Massa Lubrense fino a Vico Equense dove risiedono 85.000 abitanti, che nel periodo estivo visto l’alto afflusso turistico raggiungono picchi di 250mila persone – spiega Longobardi -, Non si può, dunque, privare un’area cosi vasta ed importante di un presidio assistenziale cruciale, considerando anche la particolare conformazione della Penisola e le difficoltà crescenti inerenti la mobilità e i trasporti nella zona».
Al di là dei sensazionalismi, degli interrogativi e del senso di sconforto che reca la notizia, a noi non resta che considerare alcuni dati di tipo legislativo, ovvero, l’articolo 34 della discussa Legge Basaglia: “La legge regionale, nell’ambito della unità sanitaria locale e nel complesso dei servizi generali per la tutela della salute, disciplina l’istituzione di servizi a struttura dipartimentale che svolgono funzioni preventive, curative e riabilitative relative alla salute mentale.
Qualcosa a cui la regione aveva provveduto, nel bacino di utenza dell’Asl Na3, con l’istituzione del Centro di Igiene Mentale di Sorrento. Alla luce del riordino delle strutture sanitarie locali predisposto dal Piano del presidente De Luca, nel dicembre 2017, in conformità a quanto previsto dal MEF per la riorganizzazione dei presidi di cura territoriali, si è proceduto all’abolizione di quelle strutture che non rispettino il tetto minimo di posti letto fissato nel numero di 17,5. Da qui la decisione di ricorrere a quella che è apparsa una tanto drastica e apparentemente inspiegabile decisione che, indubbiamente creerà disagio ai tantissimi utenti e famigliari, costretti a far riferimento alla struttura di Terzigno.
A questo punto, per quanto si paventa, la chiusura sarà effettiva da fine 2018, ovviamente, l’auspicio di tutti è che si trovi una soluzione definitiva che riesca a far collimare le varie esigenze in campo.