SORRENTO – Nel pomeriggio di sabato 10 novembre alla Sala Consiliare del Comune di Sorrento è approdato, a cura dell’Associazione Ars Harmonia Mundi presieduta da Letizia Caiazzo, il movimento culturale più innovativo e rivoluzionario del momento, “Esasperatismo- Logos & Bidone”, con la presentazione del testo “Il Trebbeto” (Tullio Pironti Editore 2018), di Adolfo Giuliani, fondatore del movimento, e la mostra d’arte contemporanea “Esasperatismo ed oltre”. L’incontro- evento ha riscosso particolare interesse, partecipazione e curiosità nel pubblico sorrentino, per originalità e condivisibilità di temi e spunti proposti. Introdotti dal vicesindaco Maria Teresa De Angelis, sono intervenuti, oltre all’autore del libro, la giornalista-scrittrice Clementina Gily, già docente di Estetica/Educazione all’immagine dell’Università Federico, che ha ricevuto dal Movimento il “Bidone d’Oro”, l’artista e organizzatrice dell’evento Letizia Caiazzo, il giornalista e critico d’arte Domenico Raio, l’editore Tullio Pironti; inoltre, l’attore e poeta Ciro Ridolfini ha letto alcuni brani dal libro, e la giornalista Adele Paturzo ha moderato l’incontro. Alla mostra associata all’evento, curata dall’Associazione Ars Harmonia Mundi, hanno aderito numerosi esponenti del movimento: Caterina Acciardo, Antonio Apicella, Nunzio Capece, Giuseppe Caputo, Iula Carceri, Maria Comparone, Carla De Gragorio, Rosanna Di Carlo, Salvatore Di Palma, Leonilde Fappiano, Anna Felvini, Giuseppe Ferraiuolo, Rosa Guarino, Stafania Guiotto, Giovanni Incoronato, Paolo Lizzi, Adriana Mallano, Claudio Morelli, Veronica Mauro, Silia Pellegrino, Ivan Persico, Anna Russo, Antonio Scaramella, Angela Tammaro, Anna Varone. L’allestimento e l’organizzazione della suggestiva esposizione sono state curate con dovizia di attenzioni da Letizia Caiazzo e da Ottavia Patrizia Santo. Il libro del fondatore del Movimento Adolfo Giuliani segue, a distanza di due anni, le prime due pubblicazioni, dal titolo “La parola al Bidone- Pensieri esasperatisti” e “Esasperatismo- Pericoli Globali”, sempre edizione Pironti. “Con la pubblicazione di questo terzo libro – spiega Giuliani – ho voluto, ancora una volta, riflettere su esistenza, valori e memorie personali, per riuscire a mettere insieme episodi che hanno accompagnato la mia vita, e raccontare come è iniziato il sentimento esasperatista e da cosa abbiano avuto origine determinati momenti seguendo un percorso logico”. Partendo dalla sua infanzia, passa per i ricordi della Grande Guerra con la sua partecipazione alle Quattro Giornate di Napoli del ’43, quando era “uno scugnizzo”, poi a quando a 21 anni, affetto da tubercolosi, gli avevano dato poco più di un anno di vita, poi gli anni del dopoguerra con la miseria e la voglia di riscatto, l’esperienza di insegnante e, infine, quando da adulto, incontrando un bidone per strada, nel maggio del 2000, ha l’intuizione di creare il Movimento culturale “Esasperatismo- Logos & Bidone”, allo scopo di dare un messaggio forte, mediante la cultura, sui pericoli incombenti per la Terra e per l’umanità, ma anche per indicare la speranza di un futuro migliore. Esasperati, lo siamo davvero un po’ tutti. Il nostro periodo storico è testimone di una crisi senza precedenti, che investe tutti i settori, economico, politico, sociale, morale, civile, educativo, ambientale. Il movimento che fa capo a Giuliani propone di passare dall’essere semplicemente “esasperati” ad “esasperatisti”: angoscia e rabbia possono trovare asilo, riconoscimento, confronto e speranza di rinascita aderendo al manifesto programmatico di questo ampio respiro artistico e culturale. Il termine creato da Giuliani per dar nome al movimento, inserito dapprima tra i neologismi nell’Enciclopedia Treccani dal 2007 con la definizione: “Movimento artistico che denuncia l’esasperazione del vivere contemporaneo”, e ora presente anche nel vocabolario italiano, nasce dalla constatazione oggettiva del grado di esasperazione cui ci ha portati il vivere quotidiano, tra natura violentata, scienza scellerata, arte non più fruibile, cattivo rapporto dell’uomo non solo con la Natura, l’ambiente ed il territorio, ma persino con gli altri uomini e con se stesso. Infatti, come specifica il fondatore del Movimento, “l’Esasperatismo denuncia i mali del mondo, e il bidone, che è simbolo di sofferenza umana, promuove la speranza di trovare un rimedio al disastro che un progresso male interpretato e mal gestito ci ha procurato. Partire da Napoli con un messaggio per il mondo non è stato facile, e tuttora notevoli sono le difficoltà. Ciò nonostante, e grazie alla sensibilità di taluni, oggi siamo presenti per testimoniare, ancora una volta, il nostro impegno”. Giuliani si scaglia col suo movimento contro l’attuale mentalità dell’uomo-creatore, volto alla ricerca continua dei propri piccini e meschini interessi del momento, l’hic et nunc dei romani. Il movimento culturale, prendendo le mosse dalla riflessione sul difficile periodo che il mondo sta attraversando, con un’irrimediabile perdita dei valori, e con una speranza di ravvedimento che si allontana sempre di più, produce denunce ambientali e morali che sono dettate da sentimenti puri, profondi e spontanei, di sofferenza e preoccupazione per i pericoli della deriva della realtà contemporanea. Esasperati da tanto degrado, infatti, secondo gli aderenti al movimento, occorre fermarsi a riflettere e meditare per affermare la speranza e la stessa vita. Icona del movimento è un bidone, apparentemente vuoto, arrugginito, ammaccato, scalciato e sballottato, ma riempito da espressioni creative, da segni e colori, da parole, da poesie, che lo rendono sempre più pieno di messaggi e contenuti. Il bidone è assurto, quindi, a simbolo del movimento e viene simbolicamente offerto, come “Bidone d’oro alla Cultura”, quale premio ad eccellenze culturali che si siano battute per i principi ispiratori del manifesto. “Dedico questo libro– spiega Giuliani nella prima pagina del suo nuovo testo- alla vita e alle poche persone oneste che esistono e resistono ancora”. Sulla copertina un cavalletto bianco, “assoluto, ambiguo e profondo”, il “trebbeto”, che, mentre genera un attimo di smarrimento, intende “simboleggiare la speranza di rinnovare la vita, che deve essere riempita, scritta, vissuta con i nostri segni personali, frutto della nostra autonomia, già forse condizionata”. Attivissimo e brillante nonostante le sue splendide 85 primavere, Adolfo Giuliani, napoletano doc, è stato docente di Educazione tecnica nelle scuole secondarie di primo grado, e si è specializzato nell’insegnamento a favore degli ipoacusici. Restauratore di opere d’arte, è gallerista e ha curato diverse esposizioni di carattere internazionale. “Ringrazio– ha dichiarato in conclusione l’anima dell’evento, Letizia Caiazzo- in qualità di presidente dell’Associazione Ars Harmonia Mundi , tutti i partecipanti e in particolare l’amministrazione rappresentata da Maria Teresa De Angelis, la moderatrice Adele Paturzo, i media Positanonews con Sara Ciocio e Mda Set Comunications di Lina e Michele De Angelis. Il mio grazie va anche a tutti i collaboratori, artisti e non, che hanno permesso all’Associazione Ars Harmonia Mundi di realizzare questo incontro evento sempre in un’atmosfera di cordialità, sincerità e amicizia”.
Carlo Alfaro