MASSA LUBRENSE- “Chiusa la rassegna Torre Turbolo, possiamo dire, a “consuntivo”, di essere particolarmente soddisfatti per l’esito della manifestazione, potendo affermare con serena obiettività che la formula da noi scelta quest’anno si è rivelata vincente” Questo il primo commento dell’assessore alla cultura Sergio Fiorentino e del vice sindaco con delega al turismo Giovanna Staiano.
In apertura due serate comiche con il grande ritorno in Piazza Vescovado di Gino Rivieccio e ancora Giovanni Allocca & Enzo Varone e poi un poker d’eccezione con Peppe Servillo e gli Avion Travel, Michele Placido e le sue riflessioni e la chiusura con Peppe Barra in concerto.
E’ stato questo il programma 2018 di Torre Turbolo la rassegna di Musica e Teatro organizzata del Comune di Massa Lubrense. La rassegna si è tenuta durante il periodo clou di agosto tra Piazza Vescovado e Largo Murat, la terrazza panoramica sull’intero Golfo di Napoli proprio di fronte a Capri ed ai Faraglioni.
“Dopo che questa amministrazione ha da subito fortemente sostenuto l’ambizioso progetto di ridar vita a Torre Turbolo -continuano Sergio Fiorentino e Giovanna Staiano- riteniamo che l’edizione di quest’anno abbia determinato la definitiva consacrazione della rassegna ai “fasti” dei tempi migliori: poche serate ma tutte di altissimo livello artistico e culturale, incastonate nell’incantevole proscenio naturale dell’Annunziata, condite da una raffinata “scenografia” di contesto, asciutta, senza ostentazioni ma con una attenzione rivolta anche al minimo dettaglio, nulla lasciando alla casualità, con una significativa presenza di pubblico, sempre emotivamente coinvolto e particolarmente attento. Sicuramente il primario obiettivo è stato conseguito: abbiamo rivisto la Torre Turbolo della mia adolescenza, attrattiva culturale e appuntamento atteso dell’Estate massese. Per le prossime edizioni le energie saranno profuse nell’intento di fare ulteriormente crescere questa rassegna, rinnovandola nel continuo processo di adeguamento ai mutamenti delle mode e dei gusti, ma sempre nel solco della tradizione culturale che ne ha ispirato la nascita”.