MASSA LUBRENSE – Stavano pescando nei pressi dello scoglio del Vervece, zona a protezione integrale, santuario del mare con fondali ricchi di biodiversità. Ma sono stati intercettati e bloccati con un vero e proprio blitz dagli uomini della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia. E’ di ieri mattina l’operazione che ha portato al deferimento all’autorità giudiziaria di due pescatori sorrentini,sorpresi mentre tentavano di portare a casa un ricco bottino di pesca in una zona vietatissima nel cuore dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Sequestrate anche le attrezzature e l’imbarcazione. La pesca in zona A del Parco è un reato che prevede sanzioni penali di un certo rilievo. Non è la prima volta che pescatori senza scrupoli vengono sorpresi a pescare nella zona del Vervece, uno scoglio di fronte Marina della Lobra a Massa Lubrense, famoso per essere un santuario per tutti gli uomini di mare, con una statuina della Madonna a 12 metri di profondità e con una ricca biodiversità in crescita negli ultimi anni. Una zona protetta dove non è possibile neanche fare il bagno, ma soltanto immersioni autorizzate o ricerca scientifica.
“Non si può più parlare di ignoranza o di non conoscenza delle regole in un’area marina protetta.- tuona il comandante della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, Guglielmo Cassone- Ormai tutti conoscono le regole, la zona A è segnalata benissimo da 4 boe, e non saranno tollerate attività illegali in un’area cosi bella e preziosa da un punto di vista ambientale. La visita nei giorni scorsi dell’Ammiraglio Pettorino ci ha motivati ancora di più.- continua Cassone- L’Ammiraglio ha apprezzato moltissimo il Parco Marino di Punta Campanella e ci ha spinto a tutelarlo con maggiore vigore. Il nostro compito è prevenire ma siamo pronti anche a reprimere e colpire duramente chi, con attività illecite, mette a rischio la bellezza e la biodiversità di questa meravigliosa area”.
Apprezzamento e soddisfazione per l’operazione della Guardia Costiera giunge dai vertici dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, con il direttore Miccio e il Presidente Giustiniani:”Quando non si riesce con la sensibilizzazione e la prevenzione, è giusto passare alla repressione e sanzionare quanti ancora si ostinano a perpetrare attività illecite all’interno del Parco. Ringraziamo la Capitaneria di Porto e il comandante Cassone per l’impegno profuso nel controllare l’area marina”.
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