SORRENTO – Si sono presentati in aula con la barba e vari accorgimenti per essere meno simili alla loro identità e, magari, riuscire a confondere la teste che li accusa di violenza sessuale. Ma la vittima del branco che approfittò di lei in un hotel di Meta di Sorrento, non si è lasciata raggirare e ha riconosciuto tutti i suoi aguzzini, dettagliando i suoi ricordi, pur nel dolore di dover ripercorrere quei momenti terribili in cui veniva stuprata e su di lei si rideva e sghignazzava. Si è svolto, ieri mattina, presso il tribunale di Torre Annunziata, l’incidente probatorio per il processo agli autori della turista inglese, giunta dalla sua terra, per mettere sotto accusa i violentatori. Assistita dall’avvocato Lucilla Longone, la donna ha raccontato ai giudici la sua terribile notte prima della partenza per l’Inghilterra, sequestrata in una stanza dell’albergo, dopo essere stata drogata e ridotta priva di volontà.