CAPRI – Sarà inaugurata domenica primo luglio alle 20.00, negli spazi dell’Art Club Epochè, la mostra “ChromoLife”, una personale sulle opere di Arvedo Arvedi. L’artista veronese ha realizzato un art show appositamente architettato per Capri e incentrato su una tecnica da lui stesso ideata e nominata “ChromoLife”, che rappresenta appieno lo spirito vitale policromatico dell’isola azzurra e ci invita ad una riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente. Nelle sue opere in cui utilizza graniglie di vetro, tessuti, Icupe (ICona Umanità Pesce) Arvedi trasferisce la sua natura focosa e irruenta, giocosa ma complessa, semplice e intrigante. I suoi lavori nascono da un divertente mélange tra la classicità culturale italiana e lo spirito eccentrico del mondo americano. La tecnica da lui ideata “ChromoLife” si rifà in qualche modo al lavoro di Jackson Pollock, al Drip-style intenso e fantasioso, del grande artista americano. Arvedi, proprio come il maestro dell’action painting americano, “danza” con i suoi colori, trasferendo le proprie emozioni sulla tela attraverso elementi che rallentano o limitano la fluidità del colore. La sua pittura crea delle correnti cromatiche sotterranee sulla tela che si materializzano dietro le forme di un pesciolino o come rugose catene di accumulo quasi a formare delle colate laviche. La mostra durerà due settimane fino al 15 luglio e lungo il periodo espositivo sono previsti diversi appuntamenti tra arte, musica e moda, a partire da giovedì 5 luglio.
Nota biografica
Arvedo Arvedi nasce artisticamente a Chicago nel 1994 quando diventa assistente dell’ artista internazionale John David Mooney, conoscendo così la Pop Art Americana ai suoi massimi livelli, che lo porterà a seguire Mooney per oltre 10 anni in svariati progetti in giro per il mondo. Questa forte amicizia continua tuttora, infatti Arvedi rappresenta la fondazione Mooney per l’Italia. Nel 2010 una seconda svolta artistica avviene quando trasferendosi a Roma incontra Massimo Catalani e si avvicina alla sua filosofia ambientalista, collaborando ad alcune performance per il progetto dell’associazione “Casa Dei Pesci” contro la pesca a strascico. Da quel momento utilizza gli IcUPe, piccoli pesci a rappresentare l’umanità e il difficile e spesso bistrattato rapporto fra uomo e Mare. Nel corso della mostra verrà esposta la pala “Mare Nostrum” composta di tre pezzi di 100×125. L’opera realizzata in occasione della performance Mad a Roma l’8 giugno, giornata dedicata agli oceani, ha al suo interno pezzi di plastica per ricordare questo immenso problema che sta letteralmente soffocando i nostri mari.