Tremila immagini pedopornografiche salvate sul pc, file di testo nei quali erano annotati i passaggi per raggiungere il dark web (la parte sommersa di internet) e vedere filmati di bambini costretti a fare sesso. Sono finiti nei guai due professionisti, uno stabiese e l’altro di un comune dei Lattari, che risultano indagati dalla IV sezione della Procura della Repubblica di Napoli per detenzione di materiale pedopornografico.
L’inchiesta
Gli inquirenti sono al lavoro anche per capire se i due professionisti, tra cui un avvocato, scambiavano quelle immagini, con altre persone.Le indagini partono dal 2017, quando a seguito del sequestro di alcuni pc di proprietà di quei professionisti, la guardia di Finanza scoprì che sui server c’erano alcune cartelle che contenevano foto pedopornografiche. Non era quello l’oggetto dell’inchiesta, ma il caso fu segnalato ai pm specializzati nei reati contro le fasce deboli.