SORRENTO. 10 giugno, nell’ambito dell’attività di controllo del demanio marittimo, il personale militare dell’Ufficio locale marittimo di Sorrento coordinato dal comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, Guglielmo Cassone, a seguito di esposto verbale da parte di Francesco Gargiulo, in qualità di presidente e legale rappresentante dell’Associazione civico culturale “Conta anche tu”, si è recato in località La Pignatella e ha effettuato il sequestro probatorio del parcheggio destinato alla sosta di autoveicoli e motocicli su fondo agricolo, privo di transenne e protezioni a margine del costone per successiva discesa in mare, anche quest’ultima priva di collaudi e autorizzazioni e con staccionate fatiscenti in legno.
I militari della Guardia Costiera hanno anche rilevato la presenza di numerose strutture diroccate, con tubolari in ferro arrugginiti, coperte da lamiera zincata. Sulla scogliera erano presenti dei passamani in ferro di colore nero infissi nella roccia calcarea per agevolare la salita e la discesa a mare. Inoltre risultavano presenti lettini di colore blu accatastati all’interno dell’area interdetta. Vi erano altresì pneumatici di colore nero riempiti di malta cementizia, utilizzati con funzione di base di appoggio per ombrellone da mare. Ancora, si appurava il posizionamento di rete delimitante la parte sottostante del ciglio del costone che a detta del signor Marco Pollio, fungeva per delimitare l’area interdetta dall’eventuale caduta di massi.
In particolare, i militari si sono recati in località “La Pignatella” ricadente nel Comune di Sorrento e precisamente sul fondo agricolo di proprietà dei coniugi Pollio e Gargiulo, dove insistevano sul cancello di apertura dei cartelli indicanti “sosta auto a mt. 50 benvenuti” e “discesa a mare” con rispettive indicazioni a mezzo di segnaletica. Giunti sul luogo vi erano presenti il Francesco, Marco e Michele Pollio, rispettivamente padre e figli, i quali mostravano documentazione non adeguata ai fini di legge (solo istanze).
Il Comune di Sorrento, a fronte della situazione di pericolo in cui versava il costone e la scogliera sottostante, richiedeva al signor Francesco Pollio, in merito alla proposta di riperimetrazione dell’area in località La Pignatella e circa le opere previste nel progetto di mitigazione, di trasmettere copia della documentazione tecnica all’autorità di bacino competente, al fine di poter autorizzare l’esecuzione delle stesse previo certificato di messa in sicurezza a firma del tecnico geologo abilitato, necessario per la rivisitazione dell’ordinanza n. 220/2003 tuttora in vigore. Scopo del Comune era quello di ottenere un certificato di messa in sicurezza del sito al fine di abrogare il provvedimento stesso.
Si rende noto che nonostante il divieto di non praticare e di non far praticare l’area sita in Sorrento, località La Pignatella, catastalmente individuata dal foglio n. 1 particella n. 45-335- 336, i signori Pollio presenti all’accertamento, continuavano a far praticare sia l’area demaniale marittima che gli altri luoghi, noleggiando all’utenza sia lettini che ombrelloni, facendo parcheggiare numerose autovetture e motocicli di proprietà dei bagnanti che frequentavano l’area sottostante al parcheggio per la balneazione. Si è provveduto a chiudere il cancello principale apponendo due cartelli monitori e nastro bicolore bianco-rosso, procedendo al sequestro penale.
La polizia giudiziaria riscontrava che l’area in questione era sprovvista sia di un piano antincendio, di evacuazione nonché della prevista segnaletica obbligatoria di emergenza, necessaria in caso di eventuale incendio o altri pericoli. La medesima era inoltre priva di autorizzazione comunale per lo svolgimento di tale attività e di autorizzazioni in merito al Testo Unico Ambientale. Si evidenzia che la zona agricola è un fondo destinato alla coltivazione di olivi e successiva raccolta. Si ribadisce che l’area del costone è compresa nel tratto di costa come area con pericolosità frane molto elevata P4, vedasi cartografia secondo il piano stralcio di assetto idrologico 2002 e successivo aggiornamento del 2010 BURC n. 30 del 19.04.2010.
Infine, i signori Pollio sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente per le violazioni di non osservanza dell’ordinanza comunale per deturpamento di bellezze naturali, per offese al decoro della polizia giudiziaria e per i reati di abusi sulla proprietà privata entro 30 metri dal confine demaniale marittimo.