MASSA LUBRENSE – Svolta nel contrasto al prelievo illegale del mollusco. Nel mirino facoltosi imprenditori e decine di attività commerciali. Contestati i reati di ricettazione e disastro ambientale.
Svolta importante sul fronte della lotta al prelievo illegale del dattero di mare. Dopo moltissime operazioni condotte ai danni dei datterari,-i pescatori di frodo che devastano i fondali della penisola sorrentina per estrarre il mollusco- nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, guidata da Guglielmo Cassone, ha messo a segno un colpo importante, individuando e denunciando due facoltosi imprenditori della zona, pizzicati con oltre due chili di datteri nel cofano dell’auto. Denunciato anche il titolare della pescheria che aveva venduto il prodotto. Ai tre sono stati contestati diversi reati, tra cui ricettazione e disastro ambientale. Si tratta di un’operazione di grande importanza, anche simbolica, e lancia un avvertimento ai consumatori, responsabili di un’attività che causa danni ambientali enormi ai fondali, devastati e desertificati. La Capitaneria, dopo mesi di indagine supportata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha messo nel mirino centinaia di persone e decine di attività tra ristoranti, trattorie e pescherie della zona. Tutte coinvolte in un giro d’affari che frutta milioni di euro ai danni della costa, soprattutto quella sorrentina. Con un’organizzazione strutturata che raccoglie e smercia il mollusco che può arrivare a costare anche 100 euro al chilo nel periodo natalizio. L’Area Marina Protetta Punta Campanella è da sempre impegnata in questa difficile battaglia, soprattutto con campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori, come l’ultima lanciata qualche anno fa “Non Mangiarti il futuro, dici No ai datteri di Mare”.
“Siamo molto contenti per quest’operazione della Capitaneria di Porto- commenta Antonino Miccio, direttore del Parco Marino di Punta Campanella- Colpire i consumatori può arrecare un colpo mortale al prelievo e al commercio illegale del dattero di mare. Se non ci fosse il consumatore, non esisterebbe neanche chi li raccoglie.”
“Complimenti alla Capitaneria, un plauso a loro e alla Procura per le indagini che stanno facendo- dichiara il Presidente dell’Area Marina Protetta, Michele Giustiniani- Le attività che stanno portando avanti sono fondamentali per debellare questo fenomeno che crea tanti danni ai nostri fondali.”