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SOS FOGNA “INGOLFATA” ENNESIMO SVERSAMENTO NEL GOLFO DEL PECORIELLO A SANT’AGNELLO - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

SOS FOGNA “INGOLFATA” ENNESIMO SVERSAMENTO NEL GOLFO DEL PECORIELLO A SANT’AGNELLO

SOS FOGNA “INGOLFATA” ENNESIMO SVERSAMENTO NEL GOLFO DEL PECORIELLO A SANT’AGNELLO

SOS FOGNA “INGOLFATA” ENNESIMO SVERSAMENTO NEL GOLFO DEL PECORIELLO A SANT’AGNELLO

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Nel pomeriggio del 27.05.2018 è stata documentata e denunciata dal WWF Terre del Tirreno, ai Vigili di Sant’Agnello e alla Capitaneria di Castellammare di Stabia, un’ingente fuoriuscita di liquami di natura presumibilmente fognaria dal canale della condotta, in gestione alla GORI, allocato sotto la via dei Pini che sbocca sulla spiaggia del Pecoriello. Le sostanze maleodoranti dopo aver percorso il tratto della spiaggia, creando pozze e laghetti, si sono riversate nel mare.

Già più volte, nel passato e di recente, la fuoriuscita del “troppo pieno” allocato sulla spiaggia del Pecoriello ha causato analoghi problemi, scaricando sostanze inquinanti in mare, arrecando un serio e tangibile danno per la salute pubblica e deteriorando l’ambiente paesaggistico e marino, sia visivamente che materialmente, proprio in un tratto di costa ad altissima vocazione balneare, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale (D.L. 490/99 e dall’art. 1 sexies del D.L. 27 giugno 1985 n.312 convertito in legge il 8 agosto 1985 n. 431 estesa ai tratti marini con sentenza Cassazione Penale sez.III 13 giugno 2001 n. 23779 ud.27 aprile 2001 Catanzaro G. ed altro) ed inquadrata nei SIC (Siti di Interesse Comunitario in base alle direttive CEE 79/409/CEE “UCCELLI” e 92/43/CEE “HABITAT” ed al DPR n°357 del 8 settembre 1997 e successive modifiche ed integrazioni con DPR n°120 del 12 marzo 2003).

Dopo la denuncia del WWF si è messa in moto l’allarme ed i tecnici in reperibilità della Gori hanno individuato, non senza difficoltà, l’occlusione alla tubatura e accertato (a 18 ore dalla segnalazione!) il ripristino del normale deflusso dei liquami nella rete fognaria. Nel frattempo la cascata di fogna ha sversato impunemente a cielo aperto tonnellate di liquami nel golfo del Pecoriello.

Dal sopralluogo, effettuato dai volontari del WWF in questi giorni, è apparso inequivocabile e grave lo stato dei luoghi che conferma quanto denunciato. L’acqua presente in grosse pozze, poste a pochi metri dal bagnasciuga, appare di un colore marroncino/verdognolo, torbida e maleodorante, con un odore acre e inconfondibile attribuibile a quello di acque di derivazione fognaria. All’uscita della “galleria” del troppo pieno, allocato sotto la via dei Pini, sono visibili, incastrati tra rami, reti e rifiuti, e sulla stessa spiaggia, numerosi pannolini intimi da donna e brandelli di carta igienica che tradiscono la qualità delle acque fuoriuscite. L’aria è irrespirabile ed appare evidente come le pozze luride, pregne di acqua sporca, continueranno a rilasciare (per osmosi e per effetto delle mareggiate o della pioggia) le sostanze inquinamenti nella sabbia e nel mare posto a pochi metri. Assieme a rifiuti di ogni genere (plastiche, pneumatici, ferri arrugginiti, animali morti in decomposizione avanzata, tubi di vecchie condotte, ecc.) è stata osservata la presenza di ratti. Il mare appare torbido e schiumoso e la presenza sugli scogli di tappeti di alghe verdi è sintomatico del continuo e costante apporto di nutritivi (azoto e fosforo) provenienti da scarichi fognari. Tutto ciò contribuisce oltre ad un grave danneggiamento paesaggistico ambientale anche a creare una situazione di rischio igienico-sanitario su di una spiaggia tranquillamente raggiungibile via mare da ignari canoisti e diportisti.

“E’ assurdo – dichiara Claudio d’Esposito – se non fosse passato per caso un canoista, che attratto dall’insenatura si è avvicinato alla spiaggetta scoprendo la cascata di liquami e allertando al rientro il WWF, è probabile che la GORI se ne sarebbe accorta dopo giorni e giorni? Eh sì … perché il controllo effettuato alle griglie poste a monte di tali condotte fognarie parrebbe sia previsto con cadenza settimanale. Si spendono centinaia di milioni per costruire un mega-depuratore e, poi, non si è in grado di intervenire in tempo reale quando la fogna, anche se non piove, devia direttamente a mare??? La situazione della spiaggetta del Pecoriello è indegna e vergognosa e aspetta di essere bonificata da troppo tempo. La cosa più imbarazzante è che, mentre la visibilità sott’acqua in questi giorni è scarsissima e sulla superficie del mare galleggia di tutto, sul ponte di numerosi stabilimenti, da est a ovest della penisola, sventola, per molti immeritatamente, la tanto pubblicizzata Bandiera Blu.”

Per tali motivi il WWF ha chiesto nella nota, inviata anche alla Procura di Torre Annunziata un sollecito intervento per:

– l’individuazione della provenienza delle sostanze fuoriuscite dalla condotta e giunte nelle acque marine;

– l’accertamento della qualità delle acque marine nel punto di fuoriuscita dei liquami per poter valutare l’entità dell’eventuale Danno Ambientale alla Flora e alla Fauna del Sito;

– l’accertamento della presenza di inquinanti nella spiaggia nel punto interessato dalla fuoriuscita di liquami, anche tramite operazioni di carotaggio;

– l’attuazione di tutte le eventuali procedure di Bonifica del Sito e di messa in sicurezza dell’area marina e terrestre, comprese le operazioni di bonifica dell’arenile così come previsto dalle normative vigenti (L.152/06), consistenti nel filtraggio, purificazione e successivo ripascimento;

– al fine di evitare rischi riferibili a condizioni di “potenziale inquinamento” l’emissione di eventuale divieto di balneazione;

– la verifica della capacità tecnica-organizzativa dei gestori e/o delle pubbliche amministrazioni a far fronte e/o prevenire imprevisti, incidenti, guasti e/o occlusioni alla rete idrico/fognaria;

– la verifica della tipologia degli interventi manutentivi effettuati alla rete idrico/fognaria visto il ripetersi con cadenza di tali gravi episodi documentati;

– l’individuazione di tutte le responsabilità individuali civili e/o penali, anche di carattere omissivo da parte di pubbliche amministrazioni ed enti gestori.

Redazione

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