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MEGLIO UN CERCHIO O UNA PIRAMIDE? Rubrica Tempo & Denaro di Piera De Martino - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

MEGLIO UN CERCHIO O UNA PIRAMIDE? Rubrica Tempo & Denaro di Piera De Martino

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MEGLIO UN CERCHIO O UNA PIRAMIDE? Rubrica Tempo & Denaro di Piera De Martino

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Oggi parliamo di geometria? No, non ne sarei capace, non è la mia materia. Ma queste due figure geometriche vengono usate spesso in consulenza per rappresentare il modo in cui affrontiamo la nostra vita, le nostre scelte, il cambiamento.

Le persone sono esseri abitudinari e per l’uomo l’abitudine è fonte di sicurezza e di efficienza, quindi se si muove in un territorio a lui conosciuto, tra persone a lui note, compiendo sempre le stesse azioni, acquista sempre più dimestichezza e questo gli crea serenità.

Crea intorno a sè una zona di comfort inglobandola in un cerchio.

Uscire dalla zona di comfort genera sempre uno stress in quanto, per quanto possano essere importanti gli stimoli reali o percepiti che ci portano ad affrontare un cambiamento, passare da una situazione nota ad una ignota ci pone difronte alla realtà che qualcosa sta cambiando nella nostra vita ed a compiere di conseguenza delle scelte.

Anche quando parliamo dei nostri risparmi?

Quante persone, seppur non soddisfatte per costi, offerta, servizio non cambiano banca dicendo a se stessi: “ormai” sono tanti anni che mi conoscono… poi mi accontento di poco, alla fine i miei soldi li tengo sul conto… qualche titolo, perché dovrei cambiare… per cosa poi? Tanto le banche… non sono tutte uguali?

Bloccati soltanto dalla paura del cambiamento. A tutto danno del proprio benessere personale e patrimoniale.

Bene il cambiamento sta proprio nel riuscire a vedere altre prospettive ed a coglierne i vantaggi.

Nei miei post e articoli cerco di dare in modo semplice e discorsivo quelle informazioni utili per accompagnare e supportare il cambiamento di chi mi legge, di chi percepisce che il consulente è la chiave attraverso la quale finalmente i risparmiatori, divenuti sempre più consapevoli, potranno scegliere di abbandonare la zona di comfort ed aprirsi a nuovi e più soddisfacenti approcci di gestione del risparmio.

E dunque se “Ogni nave in porto è sicura, ma non è lo scopo per cui è stata costruita” (W. Shed), vediamo perché una piramide è la forma, ma nel nostro caso parliamo di gerarchia, che più soddisfa i nostri bisogni.

La piramide ci parla di quelle che sono le motivazioni fondamentali della persona, cioè quei fattori interni ed esterni alla propria vita che portano l’individuo ad effettuare ed assumere determinati comportamenti in un certo momento. I bisogni di cui parliamo sono individuati come cose che mancano, di cui ne abbiamo necessità, partendo da quelli basilari fino ad arrivare a quelli più astratti e complessi.

Anche in questo caso, perché usiamo la piramide in consulenza?

Perché la piramide va ad individuare le aree di bisogno dei nostri clienti, cioè quelle esigenze che gli individui ritengono fondamentali per il benessere personale e intendono soddisfare attraverso la gestione del proprio risparmio.

E’ evidente che le risorse finanziarie non costituiscono più il fine dell’investimento ma diventano uno strumento per raggiungere gli obiettivi del cliente e proteggere i suoi progetti.

Se abbiamo persone, nel caso di famiglie mono reddito, o beni da tutelare come per esempio un’azienda, è necessario pensare alla Protezione, come è bene avere una corretta disponibilità di liquidità per le spese correnti. Una parte dei risparmi in Riserva ci farà dormire sonni tranquilli dandoci la possibilità di affrontare serenamente spese improvvise. Uno sguardo al futuro ci da la consapevolezza del nostro gap previdenziale e nella Previdenza andremo a soddisfare il nostro bisogno di integrazione pensionistica.

Nell’Investimento trova spazio il risparmio secondo una logica di pianificazione finanziaria, studio dei figli, viaggi, crescita del capitale nel tempo. Alla punta della piramide dedichiamo quella parte di patrimonio che possiamo svincolare da una logica di “necessità” e nell’Extra Rendimento che troviamo lo spazio per rischiare di più.

Faccio un salto indietro. Ricordate che parlando di piramide sono passata da “forma” a “gerarchia”?

Bene il lavoro del consulente è questo: il cliente ha una gerarchia di valori ed il consulente lo affianca nelle scelte affinché siano tutelati il suo patrimonio e la sua famiglia.

L’area della protezione è al tempo stesso la base ma anche il filo conduttore di tutta l’attività di analisi perché racchiude in sé tutte le informazioni di cui necessita il consulente per avviare la sua attività di personalizzazione di un piano di gestione in base a esigenze, progetti e obiettivi.

Allora cosa ne pensate? Meglio un cerchio o una piramide?

Io da consulente voglio lasciarvi una frase di Albert Einstein: “La follia consiste nel fare le cose sempre allo stesso modo, sperando che i risultati possano cambiare”

Piera De Martino

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