PROCIDA – È guerra tra le isole sulla mobilità via mare delle persone diversamente abili. Da un lato Procida, Ischia e Capri sono insieme mobilitate alla raccolta delle firme per una proposta di legge, promossa dall’Ancim, che vada a modificare l’articolo 119 della Costituzione allo scopo di far riconoscere allo Stato la situazione di diversità e svantaggio in cui vivono le popolazioni delle piccole isole; dall’altro c’è aperto conflitto sull’attuale organizzazione dei collegamenti marittimi che vede l’isola azzurra favorita rispetto alle isole consorelle del golfo.
La battaglia contro i mancati collegamenti. Giuseppe Giaquinto, responsabile del comitato utenti pendolari interisolano, rilancia la mobilitazione: «Un mese fa – dice – i sette sindaci dei comuni delle isole di Ischia e Procida annunciavano soddisfatti l’immissione servizio sulla rotta Ischia-Procida del traghetto “Naiade” della Caremar, dotato di ascensore per il trasporto delle persone con difficoltà motorie. Il “Naiade” è tornato invece a solcare la rotta Napoli-Capri, garantendo, insieme all’altra unità della stessa Caremar, l’Isola di Capri”, e ai mezzi veloci delle altre compagnie, la copertura di quasi l’80% delle corse che consentono la mobilità ai disabili che si recano o tornano da Capri. Il Comune ci assicura che il “Naiade” tornerà sulla nostra linea. Ma ormai non ci fidiamo più». Le proteste arrivano anche da Ischia. A difesa degli isolani e dei turisti con difficoltà motorie è scesa in campo la Federconsumatori Campania che ha avviato un’azione giudiziaria avverso la compagnia Caremar,