SORRENTO – Una sorpresa dopo l’altra, tutte negative. Chi gira per le strade di Sorrento a piedi, non può che chiedersi che fine ha fatto quella città-bomboniera apprezzata e invidiata in tutto il mondo. Angoli di degrado spaventoso fanno da cornice a una invasione di turisti, vacanzieri e, soprattutto gitanti, che non ha precedenti nella storia recente della città.
Eppure questa gente viene accolta nel peggiore dei modi, mostrando un’immagine sgualcita dove si fa fatica a riconoscere luoghi della città di Torquato Tasso. L’alibi, abusato fin troppo, riporta tutto ai cantieri, alla necessità di finire l’impianto di metanizzazione o di arrivare, finalmente, al rifacimento di corso Italia. Un alibi, appunto, che da troppo tempo serve a coprire l’abbandono in cui versa Sorrento.
Un abbandono che, è bene dirlo subito, non riguarda solo il Palazzo municipale. Lo scollamento è complessivo e si materializza nelle vicende quotidiane della vita cittadina sempre più attraversate da un unico e solo obiettivo, come fare soldi, come mungere al meglio questa Vacca che continua a produrre latte, per tanti, senza foraggio.
È una vacca grassa e, si sa, il grasso fa perdere di vista tutto, tranne il conto in banca. Amministratori, aziende di servizio, albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani semplici cittadini spesso, sempre più frequentemente, si girano dall’altra parte, non vogliono vedere o, peggio, fanno finta di non vedere. Eppure questa è la città dove la storia racconta di assessori che giravano per le strade prima dei netturbini, o che seguivano gli operai della manutenzione per verificare che ogni buca fosse coperta a regola d’arte.
Oggi gli assessori per la città non si incontrano quasi mai e, se si incontrano, evidentemente, guardano in alto. Alla finestra della stanza del sindaco Giuseppe Cuomo, tutti già protesi a preparare la successione. Ma dimenticano un piccolo particolare, che la gente comune guarda a terra e vede ogni giorno in che stato è lasciata la città. E che dire poi dei servizi. Penisolaverde, l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, per anni è stata il fiore all’occhiello non solo di Sorrento ma anche di altri Comuni della penisola sorrentina. Ebbene tutto lascia pensare che siamo di fronte ad un vistoso avvitamento che non promette nulla di buono.
La città è sporca, troppo sporca e Penisolaverde, che nessuno ha mai saputo non essere in salute economica, che fa? Riduce la raccolta in periferia partendo con una campagna di informazione sbagliata a ridosso della Pasqua. Non vorremmo che la Vacca fosse costretta a pascolare tra i rifiuti lasciati sulle strade a Priora, a Casarlano, a Marina Grande o al Capo con scelte che ai più appaiono assolutamente cervellotiche, almeno per come sono state attuate.