Quella piscina non risulta regolare, così come alcuni servizi igienici e altri locali situati nelle vicinanze della vasca. E dunque l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Sant’Agnello deve essere messa in esecuzione. Lo ha stabilito il Tar della Campania che, a sette anni di distanza, respinge il ricorso presentato dalla società che gestisce l’hotel di S. Agnello. Pronto intanto il ricorso al Consiglio di Stato.
Il diktat di demolizione. – Tutto parte nel 2011 quando il Comune di Sant’Agnello emette un’ordinanza di demolizione contro l’hotel: finiscono nel mirino la piscina di servizio dell’attività turistica realizzata eliminando la copertura della vasca di raccolta dell’impianto antincendio e la pavimentazione della zona circostante per una superficie di circa 112 metri quadrati. Secondo ii Comune, i lavori sono irregolari. Per i proprietari dell’hotel invece no: tesi respinta dai giudici del Tar secondo i quali erano necessarie le autorizzazioni paesaggistiche ed edilizie. Da qui anche la condanna degli albergatori al pagamento delle spese quantificate in quattromila euro.