L’immobile resta sempre il principale obiettivo di vita degli italiani. Ce ne da conferma il rapporto dell’Istat secondo cui l’84% della ricchezza degli italiani è rappresentata da immobili. La casa è considerata ancora oggi il cosiddetto “bene rifugio” e anche se le statistiche ci dicono che negli ultimi dieci anni il mercato immobiliare ha subito un forte calo dei prezzi, gli italiani continuano ad acquistare immobili.
Questo perché l’investimento nel mattone è comunemente considerato un investimento privo di rischio ma a volte questa credenza porta a valutazioni errate. Spesso vengono sottovalutati i costi che incidono sul bene, la tassazione. In alcuni casi se parliamo di immobili messi a rendita, il mancato guadagno in caso di inattività.
Oggi è il caso però che incominciamo a fare due conti.
Con la prossima riforma del catasto con la quale cambieranno le rendite catastali e se dovesse cambiare, come già più volte preannunciato, l’imposta di successione, sarà veramente destabilizzante economicamente per le famiglie italiane affrontare la successione ereditaria.
Quindi meglio pianificare prima un passaggio generazionale piuttosto che subire gli eventi.
Oggi gli eredi possono beneficiare di una franchigia (in base al grado di parentela) ed un’imposta, per quanto riguarda il patrimonio ereditato, che è una tra le più basse d’Europa. Gli immobili ad oggi vengono calcolati in base al valore catastale.
Affidarsi ad un consulente finanziario significa poter contare su un team di esperti: notaio, avvocato, commercialista che valuteranno insieme anche gli aspetti fiscali e legali di una pianificazione successoria. Pianificare non ha solo un valore puramente economico, ma serve anche ad evitare agli eredi eventuali inutili e spiacevoli contenziosi generazionali.
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