RItrovati ad Isernia pastori del settecento asportati anni fa dalla chiesa dei
santi Prisco ed Agnello del comune alle porte di Sorrento.
I carabinieri li hanno trovati avvolti nella carta
di giornale, ammassati come refurtiva qualunque. Altri, più
fortunati, erano invece finiti nelle mani di appassionati quasi
maniacali di pezzi d’arte. In tutto, più di 250 preziosissimi
pastori del presepe del ‘700 napoletano, per un valore stimato
di 2 milioni di euro: è il bottino recuperato dai Carabinieri
Comando Tutela Patrimonio Culturale nell’ambito dell’indagine
Start Up della Procura di Isernia su furti d’arte sacra, che
aveva già portato a clamorosi ritrovamenti a settembre scorso.
“Al momento – spiega il procuratore Paolo Albano – sono indagate
una ventina di persone, a diverso titolo” su tutto il territorio
nazionale. Ma nel giallo si apre un altro giallo, perché se 49
pastori sono stati riconosciuti tra quelli spariti in 3 furti
tra il 1999 e il 2000 in due abitazioni di Napoli e la Chiesa
di S. Agnello della Costiera Sorrentina, per tutti gli altri
sono ancora sconosciuti i legittimi proprietari per i quali ora
i Carabinieri lanciano un appello. Nel frattempo, i pezzi
recuperati, saranno esposti dal Museo Permanente del presepe
napoletano nella Chiesa del Santo Spirito a Napoli.
Rientreranno quindi, quanto prima nella chiesa di Sant’Agnello questi pastori espressione dell’arte napoletana del ‘700 patrimonio della collettività della penisola sorrentina