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META: COPIA DEL MAIOLICATO DELLA MADONNA DELL'ADDOLORATA RICOLLOCATO NEL VECCHIO SITO - UNA CONTRADA IN FESTA - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

META: COPIA DEL MAIOLICATO DELLA MADONNA DELL’ADDOLORATA RICOLLOCATO NEL VECCHIO SITO – UNA CONTRADA IN FESTA

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Segni del Sacro e dell’Umano: a Meta di Sorrento questa sera alle ore 17.30 la cerimonia di presentazione del restauro dell’edicola maiolicata settecentesca di Casa Astarita.

 

Segni del Sacro e dell’Umano, è il titolo dell’ itinerario culturale proposto dall’associazione culturale Parola all’Eremo, che, tra le tante benemerenze,  ha realizzato   un progetto che include il restauro dell’edicola maiolicata settecentesca sita all’inizio di via Grottelle, in località Casa Astarita, a pochi metri dalla Strada Meta-Amalfi. Un’antica edicola votiva le cui originali maioliche settecentesche, riproducenti un’effige della Madonna Addolorata (la stessa che a Meta viene portata in processione durante la settimana Santa), sono state trafugate nel novembre del 2006 e, recentemente, riprodotte grazie a foto d’epoca, al talento di maestri ceramisti locali ed alla disponibilità dei proprietari che hanno consentito l’attuazione di tale iniziativa.

Ed appunto questa sera, venerdì 16 settembre, alle ore 17 e 30 in località Casa Astarita, è prevista la cerimonia di benedizione e presentazione alla comunità del pannello maiolicato e del restauro della maestà che lo accoglie. La cerimonia vedrà la partecipazione del parroco di Meta di Sorrento, don Francesco Guadagnuolo che benedirà l’effige in maiolica policroma, del soprano M° Colomba Staiano e del tenore M° Luigi Somma che eseguiranno brani mariani, e di alcuni talentuosi artisti che eseguiranno brani musicali con antichi strumenti a corda e a fiato accompagnando le letture delle voci recitanti dell’associazione arolese che proporranno brani inerenti la storia ed il significato socio-antropologico delle edicole devozionali. L’Associazione culturale arolese con questa iniziativa intende completare il lavoro di valorizzazione del sentiero di via Grottelle (già iniziato con la prima seguitissima edizione della Rassegna Le Vie dell’Acqua) ed iniziare il censimento delle edicole devozionali policrome della penisola sorrentino-amalfitana; lavoro, quest’ultimo, che confluirà in una mostra fotografica ed in una pubblicazione su questa interessante espressione d’arte e di religiosità popolare, a torto relegata, fino a pochi anni orsono, nell’ambito dell’architettura minore.

La tradizione delle edicole maiolicate devozionali extra-urbane (anche dette madonnelle) è molto antica e deriva dalla consuetudine pagana e, successivamente, cristiana di affidare e sacralizzare un luogo mediante l’esposizione di un segno del sacro o di icone tutelari quali segno di fede e pietre miliari utili ad orientare e scandire il faticoso cammino dei viaggiatori. In epoca pre-cristiana le icone tutelari avevano una funzione apotropaica e le loro effigi angeliche e rassicuranti servivano quale protezione contro gli spiriti che si credeva animassero di notte territori bui e poco frequentati. In quel tempo i contadini erano soliti segnare i punti di confini dei terreni ponendo sugli alberi dei crocicchi o delle maschere ornate di corna a scopo apotropaico. Durante la civiltà romana era diffuso il culto dei Lares Publici che venivano posti sulle Domus o agli incroci delle strade sulle mura delle Insulae. Il concilio di Efeso del 431 e l’opera di papa Gregorio Magno condannarono tutte le forme superstiziose e pagane determinando la scomparsa degli idoli. Costantino, con il concilio di Hieria, abolì la rappresentazione per immagini della divinità cristiana mentre il concilio di Nicea del 787 ristabilì il culto delle immagini per cui l’iconografia cristiana ritornò ad essere veicolo di culto. Nei secoli, la distribuzione delle edicole devozionali maiolicate nelle realtà rurali ha costituito una vera e propria “segnaletica religiosa”, in parte ancora oggi rintracciabile, che, avvalendosi delle luci delle candele votive sempre presenti, forniva ai viaggiatori anche dei riferimenti topografici per indirizzare il proprio cammino nelle ore notturne. Inoltre, esse, seppure lungo le strade, erano poste, come nelle epoche antiche, sui portali e sui muri delle case poiché è lì che si realizzano le vicende umane; è li che si nasce, si cresce, si ama e si lotta con le asprezze della vita e, quindi, l’edicola devozionale assumeva e assume un ruolo ed un valore anche individuale e familiare, oltre che collettivo. Le edicole avevano una funzione collettiva in quanto nodi di una rete di aggregazione sociale e di un solido sistema di valori condivisi dalla comunità rurale: presso le edicole devozionali, come per le compitalia romane che si svolgevano presso i lares publici, si aggregavano persone che pregavano recitando il rosario e tenevano vivo il culto devozionale occupandosi dei fiori, dei lumini e del culto in generale.

L’edicola devozionale di cui parliamo, come una sentinella, è posta nel versante metese al principio dell’antico sentiero di via Grottelle che conduce agevolmente al comune vicano, ed, in particolare ad Arola, attraversando suggestivi terrazzamenti in pietra calcarea, tra i quali è possibile scorgere due esemplari secolari di carrubo (ceratonia siliqua), olivi secolari, suggestive grotte e spelonche segnate da copiosi rivoli d’acqua e dalle caratteristiche striature giallo-rossastre verticali (che hanno ispirato sia il toponimo di “Grottelle” che quello di “E ven’ ross” riservati a questa località), i ruderi di un suggestivo eremo posto sulla cima di una ripida rupe calcarea ed i resti del mulino medioevale con contrafforti ed archi a sesto acuto contiguo ad un ruscello il cui greto è scolpito in un monolite di roccia calcarea. Tale sentiero costituisce un cruciale oggetto di interesse sia per la popolazione locale, che con il suo ripristino sta riscoprendo e si sta riappropriando di un pezzo della propria storia e della memoria individuale e collettiva, sia per i nostri amministratori che hanno la grande responsabilità di tutelare e preservare l’antico ed originale selciato (realizzato con ampie gradinate rivestite da un corridoio centrale di pietra arenaria e due laterali in pietra calcarea) e tutto il patrimonio architettonico rurale, naturalistico e paesaggistico ad esso connesso.

L’intento del progetto di restauro dell’edicola e della relativa mostra fotografica è quello di porre l’attenzione sul tema della tutela di questo patrimonio artistico ed architettonico e, magari, sulle possibilità di preservarlo ed implementarlo. A tal proposito, diversi Comuni della Penisola hanno progetti in progress per il censimento e la tutela di ciò che ancora resta delle antiche edicole devozionali. L’Associazione culturale Parola all’Eremo, ha costituito un comitato scientifico che soprintenderà al censimento ed alla documentazione preliminari alla mostra fotografica che sarà realizzata in concomitanza della cerimonia di presentazione del restauro dell’edicola di Casa Astarita il giorno 16 settembre a partire dalle ore 17 e 30 ed invita a segnalare all’indirizzo giovanni.ponti@unimore.it eventuali foto o notizie relative ad edicole devozionali in maiolica policroma presenti nella Penisola sorrentino-amalfitana, al fine di poterle includere nel censimento, nella mostra fotografica itinerante e nella pubblicazione cartacea che da esso deriverà.

Dott. Giovanni Ponti

Gaetano Milone

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