Fedeli di tutto il mondo parteciperanno domenica prossima, 4 settembre, alla messa
presieduta da Papa Francesco in Piazza San Pietro, per la canonizzazione della Santa dei poveri.
Comunque, se l’attenzione dei media è rivolta a Roma per il
grande evento di domenica mattina, è tutto il mondo a celebrare
in questi giorni la figura di Madre Teresa, premio Nobel per la pace nel 1979.
A Calcutta, che vive con particolare emozione l’attesa di questi giorni, le suore di Madre Teresa il 4 settembre celebreranno “solo” una Messa per la loro
Fondatrice, dopo aver assistito in tv alla celebrazione
eucaristica presieduta da Papa Francesco. Gioia e gratitudine
per la Canonizzazione sono il binomio comune in ogni luogo dove
sono presenti le Missionarie della Carità, dalle più centrali
alle più remote: da San Gregorio al Celio, la umile casa dove
Madre Teresa si riposava quando veniva a Roma al Vietnam, dove
la Santa si recò in visita ben cinque volte.
Madre dei poveri, promotrice della dignità della persona, fin
dal concepimento, ma anche leader mondiale capace di mettere
insieme parti in conflitto e risolvere controversie
apparentemente inestricabili. Un impegno a tutto campo che le
valse il Nobel per la pace nel 1979 e che viene ora ricordato
alle Nazioni Unite con una esposizione, promossa – in questi
giorni – dalla Missione permanente della Santa Sede al Palazzo
di Vetro. Proprio qui, nel 1985, presentandola all’Assemblea
delle Nazioni, il segretario generale dell’epoca Perez de
Cuellar affermò: “Lei è molto più importante di me e di tutti
noi. Lei è le Nazioni Unite! Lei è la pace del mondo!”. Una consacrazione in vita all’umile suora che aveva fatto della carità e dell’assistenza ai più bisognosi i principi del suo ministero.
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