PUNTA CAMPANELLA E LE ORCHIDEE NEL CANTIERE
GLI ESPERTI DEL WWF NON FANNO NEANCHE IN TEMPO A IMMORTALARE
UN RARO ESEMPLARE INEDITO DI ORCHIDEA
CHE DOPO POCO SPARISCE … SCHIACCIATA DAI SACCHI DI CEMENTO!!!
IL WWF: “SONO DIVERSE LE EMERGENZE BOTANICHE E FAUNISTICHE
MESSE A RISCHIO DAI LAVORI DI CEMENTIFICAZIONE”
Le rare, piccole e tenaci orchidee, piante straordinarie, nel mese di aprile sono ammirabili in fioritura in diversi luoghi naturali della penisola sorrentina. Chi saprà scovarle verrà rallegrato, anche solo per un attimo, con la grazia e la magnificenza dei loro fiori.
Ecco le stupende residue orchidee sopravvissute alla cementificazione di Punta Campanella immortalate dagli esperti del WWF. Purtroppo altre sono sparite per sempre. Sotto il cemento del restauro (poco) filologico.
Distrazione, incompetenza o ignoranza hanno costretto la verità e le emergenze naturalistiche di interesse comunitario presenti a Punta Campanella, sotto reti elettrosaldate e cemento – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno. Ricordiamo che nel promontorio di Punta Campanella siamo in un SIC, ed ogni intervento di modifica dell’area necessiterebbe di una apposita Valutazione di Incidenza che garantisca la sopravvivenza delle emergenze faunistiche e vegetazionali poste a tutela nel sito (le orchidee, il cervone, il gabbiano corso … solo per citarne alcuni). Di tale valutazione, necessaria e propedeutica ai lavori, nonostante le diverse accorate denunce degli ambientalisti, ad oggi non ve ne è traccia!!!
Nella foto scattata da Gaspare Adinolfi, massimo esperto di orchidee della Penisola Sorrentina, è immortalata una delle rare orchidee spontanee. Si tratta di un superstite esemplare di Ophrys holosericea subsp. parvimaculata ignorato anche dall’Atlante delle Orchidee spontanee della Campania ( http://www.floracampana.unina.it/Orchidee/index.html)
Ebbene, neanche il tempo di immortalare tale rara minuscola piantina che, appena una settimana dopo, essa è scomparsa del tutto schiacciata da sacchi di cemento poggiati sul muro!!!
Per entità erbacee di gran lunga meno rare delle nostre nel Parco Nazionale della Majella, un Parco reale e funzionante, hanno fatto deviare dagli itinerari turistici/escursionistici/alpinistici del Parco stesso tutti quei passaggi che avrebbero toccato piante rare o endemiche. A Palinuro hanno creato turismo e indotto attorno alla fioritura di una “semplice” primula. Da noi, terra di turismo per antonomasia, si continua ad applicare invece un modello miope e desueto di sviluppo consumistico e devastante che punta ai “grandi numeri”. Con la creazione del nuovo tracciato carrabile di Punta Campanella, realizzato con fondi europei con l’ormai abusato e sbugiardato pretesto dell’abbattimento delle barriere architettoniche, si auspica non già il raddoppio dei visitatori ma, addirittura, di triplicarli in un colpo solo!!! Il tutto a discapito della Flora, della Fauna, del Paesaggio e della Storia locale. E se per far questo bisogna colare cemento sul tracciato sacro a Minerva soffocando anche le rare orchidee … beh … alla fine, una volta sparite, nessuno si ricorderà “se e dove” esse siano mai esistite!!!
L’orchidea per sopravvivere necessita di una complessa simbiosi con dei funghi presenti nel terreno, questo spiega la sua rarità e la distribuzione localizzata e puntiforme. Ricordiamo che le orchidee spontanee primaverili (Orchidaceae) sono protette anche dalla Legge Regionale n.40/94 e non si possono raccogliere nè, ovviamente, danneggiare. La legge non prevede una DEROGA SPECIALE per il progetto dei lavori di Punta Campanella e, prima o poi, qualcuno dovrà spiegare a tutti come si sia potuto intervenire con lavori a nostro avviso devastanti per la sopravvivenza di tali preziose essenze botaniche.
Meta 19.04.2016