Tentativo di”violazione” del territorio sacro alla dea Minerva con taglio di rocce e trasformazione dello stato dei luoghi: questi alcuni degli “abusi” segnalati dal WWF alle autorità competenti comprese le Soprintendenze su lavori di “restauro manufatti ed abbattimento barriere architettoniche con finanziamenti europiei nell’area archeologica di Punta Campanella”.
Nell’ “esecuzione delle opere – si legge tra l’altro nella denuncia degli ambientalisti – si sta procedendo da monte verso valle anche se il crono-programma dei lavori descrive l’esatto contrario: «Il progetto prevede – si legge a pag. 18 della Relazione Generale del Progetto esecutivo – la realizzazione di opere di sistemazione (pavimentazione, muri) del tratto terminale della via Minervia (via Campanella) a partire dall’area archeologica di Punta Campanella
Sull’area in oggetto, interessata da pericolo frane, vige l’Ordinanza Sindacale n. 205 (31 ottobre 2013) che dispone il divieto di transito per i veicoli a motore (già ordinato con Ordinanza sindacale n. 171/2013) che, tuttavia, nell’area di cantiere, transitano regolarmente;
Le opere in esecuzione stanno comportando in diversi tratti la demolizione delle preesistenti storiche murature a secco in pietra calcarea e la loro sostituzione con nuovi muri, di altezza in molti tratti superiore ai preesistenti, realizzati su fondazione in cemento armato con pietrame e malta cementizia, contravvenendo al dettato della cit. Relazione Generale, che così recita al punto 5 del paragrafo D1: «Ricostruzione delle strutture di sostegno crollate – muri e parapetti in pietrame – e nel consolidamento di quelle danneggiate con modalità realizzative (muratura in pietra calcarea e malta idraulica) compatibili con la tutela» (pag. 19) (si leggano pure i punti 6 e 7, ivi).
Nella realizzazione di tali opere murarie si è provveduto ad ampliare il tracciato della strada arretrando le murature;
Si ignora a quale titolo, e con quali atti di esproprio e/o accordi propedeutici o autorizzativi, si stia procedendo ad attuare l’allargamento della strada e la modifica di tali murature con la ricostruzione ex-novo con fondi pubblici anche in proprietà private;
Nella demolizione dei muri a secco preesistenti si è provveduto all’eliminazione di vegetazione ed alberi d’alto fusto anche superiori ad 1 metro di altezza contravvenendo alle prescrizioni citate nello stesso capitolato di progetto;
È proprio la presenza di elementi vegetazionali endemici e rari che rende l’area oggetto dei lavori sottoposta a tutela ed inserita in un Sito di Interesse Comunitario (IT8030024) e Zona di Protezione Speciale;
Tra tali essenze, tutelate dalla Legge Reg. n. 40/1994, rientrano a pieno titolo le Orchidee spontanee primaverili (Orchidaceae), alcune delle quali, sebbene non evidenti nel periodo estivo per ragioni vegetative, sono state eliminate durante i lavori di demolizione delle preesistenti murature a secco;
In alcuni tratti si è proceduto alla demolizione/frantumazione di rocce e/o speroni calcarei con l’ausilio di martello pneumatico;
Non sembrerebbe presente in progetto la Valutazione d’Incidenza obbligatoria in area SIC;
Tali murature sono state realizzate anche nella parte a monte del tracciato dove, a ben leggere gli elaborati progettuali, non erano previste: «L’intervento costituisce il completamento di un progetto generale dotato di autorizzazioni paesaggistiche n. 229 del 27.07.2004 e n. 46/2006 e non include gli interventi già realizzati con altre fonti di finanziamento – cosiddetto Restauro via Campanella primo stralcio [ultimato nel 2007] – e Lavori di sistemazione sentieri e belvedere Punta Campanella…»;
Nel costruire le nuove opere murarie si è provveduto ad aprire e/o ultimare, in alcune proprietà private, varchi ed accessi carrabili e/o pedonali, realizzati ex-novo o già abusivamente realizzati in passato;
VISTO CHE – l’intero territorio del Comune di Massa Lubrense ai sensi della legge 1497/39 è stato dichiarato di notevole interesse paesaggistico e ricade nell’ambito di efficacia del P.U.T. per l’Area Sorrentino-Amalfitana;
– l’intero promontorio di Punta Campanella riveste un’enorme importanza naturalistica, paesaggistica ed archeologica ed è sottoposto a diversi vincoli (per es., la superfice del Demanio Comunale occupata dai ruderi della cd. villa romana è stata vincolata come zona archeologica dalla competente Soprintendenza di Napoli/Caserta con atto prot. 18999 del 17 nov. 1981 ai sensi della Legge n. 1089 del 1° giugno 1939);
– le opere così come messe in essere non apparirebbero assentibili dai vincoli posti sull’area;
SI CHIEDE visto anche il celere avanzamento dei lavori, un VS. sollecito intervento atto a verificare la legittimità delle opere ad oggi realizzate e la loro conformità con le autorizzazioni rilasciate. ( da Sioreon del 9 settembre 2015)