Fino a pochi anni fa era la tanto attesa e prestigiosa manifestazione di chiusura della stagione turistica in penisola sorrentina. Un appuntamento rinnovato di anno in anno e a cui, uomini di mare, campioni di varie discipline legate al mondo sommerso, rappresentanti delle associazioni “Marinai d’Italia”, dei “Capitani di Lungo Corso, familiari di sub e di eroi dei conflitti mondiali morti in mare, i “Tridenti d’oro” di Ustica, rappresentanti consolari di oltre venti nazioni, i Vigili del Fuoco,le Capitanerie di Porto, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, tutti insigniti del premio”Vervece” non volevano mai mancare, soprattutto per non perdere la memoria! “Alla Potenza del Mare e alla Nobiltà dei Cuori è Affidata la Memoria del dott. Giuseppe Marandola. Innammorato della Vergine Maria le Dedicò il Vervece come Tempio e Trono della Sua Gloria e con Fede ed Amore ne Diffuse la Devozione” , recita la targa di bronzo incastonata sulla parete emersa dello scoglio, voluta da quanti raccolsero l’eredità morale e spirituale di Geppino Marandola insostituibile animatore della manifestazione nata nel 1975 con la posa della statua della Madonnina del Vervece su uno sperone dello scoglio a 12 metri di profondità, per celebrare il record del mondo di immersione in apnea in assetto variabile (- 87 metri) ottenuto dal sub siracusano Enzo Maiorca nel 1974 nelle acque al largo dello scoglio. Nel 1981 sulla parete emersa del Vervece viene collocata una targa con su scritto “Al sub che perse la vita in mare”a cui seguiranno quelle di nazioni estere in segno di solidarietà internazionale e di tanti sfortunati “eroi” del mare. “ Ogni anno – scrivemmo nel prezioso opuscolo realizzato per la celebrazione del trentennale – durante la celebrazione eucaristica, sullo scoglio, tempio ideale senza confini, come ebbe a scrivere il compianto prof. Giuseppe marandola, primo presidente della fondazione Vervece, ritornarci alla memoria nomi famosi, volti familiari e non, umili eroi delle guerre mondiali, come l’indimenticato pioniere dei record in apnea, Ennio falco, Paolo minopoli, Stefano Cocchi, Gino lo basso, Fabio Lauro, Vincenzo Ercolano, Giacomo Giammarino, Duilio Marcante, Salvatore Rossi, Fabio Porta, Lorenzo Stabile, Raniero Maltini, Ludovico Picciotto, sub scomparsi sott’acqua, Salvatore Gargiulo, inabissatosi a bordo dell’incrociatore “Pessagno” a 20 miglia da Bengasi, Salvatore Pollio, medaglia d’argento al valore militare, morto abbracciato alla sua mitragliatrice. Dei protagonisti di quel record, molti saranno assenti giustificati, il loro ricordo è però stampato nella memoria della gente di mare di tutto il mondo, grata a chi, su un minuscolo scoglio, di un paese di umili pescatori, ha saputo creare un luogo di preghiera e ricordo per chi ha perso la vita in mare”.
Il sei agosto 1985 il dott. Marandola nello studio del notaio Angelo Spena alla presenza del sig. Tommaso Staiano; Antonio Musella; Gaetano Milone; Francesco Gargiulo; Giacinto Greco; costituisce la “Fondazione Vervece” allo scopo come recita tra l’altro l’atto, di “promuovere il culto della Madonna del Vervece” , organizzare una manifestazione una volta all’anno in onore della Madonna e dei sub, nonché delle nazioni che hanno apposto la propria targa sullo scoglio; far precedere la manifestazione da gare sportive o raduni che interessino il mare; organizzare un premio quinquennale denominato “Premio Vervece”; organizzare ogni due anni un premio giornalistico. La fondazione sarà retta da un Presidente onorario (il sindaco di Massa Lubrense); un Presidente effettivo; un Consiglio direttivo.
Il 5 gennaio del 1988 sempre nello studio del notaio Spena ed alla presenza all’unanimità dei soci fondatori viene integrato lo statuto sociale così come richiesto dal Ministero dell’Interno con note inviate alla Prefettura di Napoli in data 24 settembre 1987.
Il 4 agosto 2004 nello studio del notaio Giancarlo Iaccarino in Massa Lubrense si riunisce il Consiglio della Fondazione per “accettazione dimissioni di alcuni membri; integrazione del Consiglio direttivo; modifiche di alcuni articoli dello Statuto; ingresso di nuovi aderenti quali membri del Consiglio direttivo.
Nell’edizione del settembre 2010 senza alcuna deliberazione ufficiale della Fondazione Vervece l’organizzazione della Manifestazione passò di mano conoscendo un lento, vergognoso ed inarrestabile declino. Da anni senza presidente con la scomparsa di Annamaria Cozzolino la Fondazione rischia la cancellazione. Al nuovo sindaco di Massa Lubrense che tra l’altro ricopre la carica di Presidente onorario il compito di rilanciare la Manifestazione ripulendola da vecchi e nuovi carnevaleschi mercanti che nulla hanno a che vedere con la nostra storia e cultura. Lo merita soprattutto Geppino Marandola e quanti hanno creduto nel suo progetto turistico-sportivo-religioso.
Gaetano Milone ( da Sireon del 9 settembre 2015)