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L'INFERNO DI DANTE NEL MUSEO DEL SOTTOSUOLO DI NAPOLI - WEB GIORNALE INDIPENDENTE

L’INFERNO DI DANTE NEL MUSEO DEL SOTTOSUOLO DI NAPOLI

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Dopo aver incantato oltre 700.000 spettatori nelle edizioni realizzate nelle Grotte di Pertosa e di Castelcivita , L’Inferno di Dante continua il suo emozionante viaggio con un nuovo fantastico allestimento, realizzato in esclusiva per e nel Museo del Sottosuolo di Napoli.

Basato sulla Prima Cantica dell’Opera di Dante Alighieri, racconta il viaggio del Sommo Poeta tra i dieci cerchi dell’Inferno alla ricerca dell’Amore.

Un susseguirsi di incontri con i personaggi straordinari del regno delle anime dannate in una cornice che non potrete dimenticare.

L’obiettivo è far vivere il luogo che ospita lo spettacolo e aumentare ancora il coinvolgimento dello spettatore. “L’inferno di Dante” nel Museo del Sottosuolo si realizza in tre momenti, ognuno dei quali vedrà protagonista una sala differente del Museo che si sviluppa per circa 3000 mq a 25 metri sotto piazza Cavour, nel cuore della Città, a pochi metri dal Museo Archeologico Nazionale.

Nella prima Sala chiamata “Sala Bianca”, dedicata alla prematuramente scomparsa primogenita di Clemente Esposito, padre della speleologia urbana a Napoli e proprietario dei locali in superficie il pubblico incontra Il Sommo Poeta, che in compagnia di Virgilio, che lo libera dalla Lupa dalla Lonza e dal Leone, inizia il suo viaggio, superando l’ira di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, ascolterà la voce suadente e innamorata di Beatrice nella sua invocazione, affiche l’autore dell’Eneide aiuti il suo “amico e non de la ventura” nella “diserta piaggia” sfiderà le grida di Minosse e si emozionerà alle parole di Francesca da Polenta che abbracciata al suo Paolo invocherà la “Caina per chi a vita la spense

Nella seconda Sala, Sala intitolata a Michele Quaranta, detta “delle riggiole”, il Pubblico vedrà ed udrà come Cerbero prima e Pluto, il Dio della ricchezza, poi, tenteranno invano di avversare il cammino del Poeta e della Sua Guida,   e nemmeno le Furie: Megera, Aletto e Tesifon, benché invochino la Medusa potranno bloccare il passaggio alla Città di Dite. Infine Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti usciranno dalle loro “archie infuocate” per conoscere il viandante Fiorentino, mentre l’albero di Pruno che imprigiona Pier delle Vigne, poeta alla corte di Federico II di Svevia e intimo consigliere dell’imperatore, pregherà il Sommo Poeta che “nel mondo riede, di confortar la memoria sua, che giace ancor del colpo che ’nvidia le diede».

Nella terza ultima sala dedicata a Lucio Bartoli, detta “della guerra” Dante, Virgilio e il Pubblico incontreranno gli ultimi tre personaggi provenienti da tempi e da epoche precedenti: Ulisse, del celebre “ fatti non foste a viver come Bruti ma per seguir virtute e conoscenza” il Conte Ugolino che piange la sua disperazione e Lucifero, il Male Assoluto, rappresentato in un modo da far riflettere chi lo incontra.

E quindi “uscimmo a Riveder le stelle

La colonna sonora originale, scritta per lo spettacolo, è di Enzo Gragnaniello esso si avvale delle coreografie di Monica Caruso, dei Costumi e delle maschere di Gina Oliva delle luci e effetti speciali creati da Franco Polichetti di un eccezionale cast artistico tra cui Salvatore Mazza, Enzo Varone, Ciro Zangaro, Francesco Merlino, Simona Fasano, Rodolfo Medina ed altri per la Regia di Domenico M. Corrado.

prima locandina

Gaetano Milone

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